La Sindone sarebbe rimasta solamente un’importante reliquia religiosa se nel 1898 l’avvocato Secondo Pia non avesse scattato alcune foto, le prime in assoluto. Al successivo sviluppo i negativi mostrarono l’immagine di un uomo in positivo come in Figura 1. A causa di questo risultato inatteso, la Sindone divenne famosa anche al di fuori dell’ambiente religioso, ed iniziarono numerosi studi tecnico-scientifici che sono continuati fino ai nostri giorni.
Tra i più completi emerge il progetto STURP del 1978 che ha mostrato la Sindone non essere il prodotto di un falsario. Nel 1988 la datazione con il carbonio 14 ha fornito una data intorno al 1300, mentre negli ultimi anni studi numismatici, ottici, spettroscopici e meccanici hanno di nuovo ristabilito l’antichità della Sindone.
Al di là dei dubbi sulla sua origine, è noto a tutti che la Sindone mostra un’immagine corporea con alcune caratteristiche peculiari, e fino ad oggi tutti i tentativi di riprodurla in laboratorio con metodi fisici e chimici sono falliti.
Rimane quindi il problema di spiegare il suo processo di formazione.
Muovendo da questo ultimo dato di fatto, e ricordando alcuni risultati ottenuti in precedenza nel Centro Ricerche ENEA di Frascati su tessuti di varia origine, si è voluto verificare la possibilità che fasci laser di potenza nella regione ultravioletta, invisibile agli occhi, potessero generare colorazione nei tessuti di lino con caratteristiche simili a quelle della Sindone.
Le esperienze sono state eseguite utilizzando gli impianti laser ad eccimeri del Centro e, dopo molti e frustranti tentativi, sono stati ottenuti risultati di grande interesse. Infatti i lini utilizzati sono stati colorati, e la colorazione delle singole fibrille ha caratteristiche simili a quelle della Sindone. Un altro risultato degli esperimenti riguarda il regime temporale ed energetico della radiazione laser. Infatti, solo impulsi di luce ultravioletta di durata inferiore a cento miliardesimi di secondo e di potenza superiore al milione di watt sono in grado di colorare i lini con le caratteristiche richieste. Questi risultati avvalorano l’ipotesi che l’immagine della Sindone sia stata originata da una potente
esplosione di energia con emissione di un lampo di luce.
Se vogliamo però spiegare l’origine dell’esplosione dobbiamo muoverci ai confini della scienza moderna. Infatti, quanto avvenuto può essere descritto ricorrendo agli stessi meccanismi fisici che sono all’origine del nostro universo, cioè alla non conservazione della parità tra materia e antimateria durante la loro annichilazione, come nel Big- Bang. Così è possibile raccontare con la
scienza il fenomeno di quell’evento che i cristiani chiamano Resurrezione. â–
Riceverai direttamente a casa tua il Timone
Se desideri leggere Il Timone dal tuo PC, da tablet o da smartphone
© Copyright 2017 – I diritti delle immagini e dei testi sono riservati. È espressamente vietata la loro riproduzione con qualsiasi mezzo e l’adattamento totale o parziale.
Realizzazione siti web e Web Marketing: Netycom Srl