Verità di fede, ma non solo..

Tra i novissimi, la morte costituirebbe il trait d’union necessario per accedere agli altri: Giudizio, Inferno (Purgatorio) e Paradiso. In altre parole è solo con la morte che possiamo sperimentare, prima spiritualmente e, alla fine dei tempi, corporalmente, queste dimensioni. Fino ad allora rimangono solo delle verità di fede.
Ma Dio ha talvolta permesso all’uomo, considerata la sua natura corporea e spirituale, di verificare anche mediante i sensi le verità soprannaturali. Come? Attraverso i Santi o le persone da Lui designate.
Per questo diventa utile farci condurre in questo cammino di conoscenza della verità dalle loro parole. Innanzitutto, sulla morte. “(I Santi) non hanno più paura della morte che di un soave rapimento” dice S.Teresa d’Avila. “Come è bello l’angelo della morte! È l’angelo più amico dell’uomo, quello che ci porta in cielo!” afferma la beata Elisabetta Renzi.
Per la visione dell’Inferno, invece, ci affidiamo alla testimonianza di Suor Lucia, la veggente di Fatima. “La Madonna ci mostrò un grande mare di fuoco, che sembrava stare sotto terra. Immersi in quel fuoco, i demoni e le anime, come se fossero braci trasparenti e nere o bronzee, con forma umana che fluttuavano nell’incendio, portate dalle fiamme che uscivano da loro stesse insieme a nuvole di fumo, cadendo da tutte le parti simili al cadere delle scintille nei grandi incendi, senza peso né equilibrio, tra grida e gemiti di dolore e disperazione che mettevano orrore e facevano tremare dalla paura. I demoni si riconoscevano dalle forme orribili e ributtanti di animali spaventosi e sconosciuti, ma trasparenti e neri”.
Anche per il Purgatorio abbiamo qualche riferimento storico, già a partire dall’anno 203 d.C. Si tratta della martire cristiana di nome Perpetua, che narra di una duplice visione avuta mentre si trovava in prigione. Nella prima vide suo fratellino uscire “da un luogo tenebroso dove vi era molta altra gente; era accaldato e assetato, sudicio e pallido. Il volto era sfigurato dalla piaga (cancro) che l’aveva ucciso”. Lo vide nell’inutile tentativo di abbeverarsi ad una piscina. Allora pregò per la sua anima e nella seconda visione apparve sano e dissetato. “Mi svegliai e compresi che la pena (del Purgatorio) gli era stata rimessa”.
Santa Faustina Kowalska così ci descrive le anime del Purgatorio: “II loro aspetto era come un’ombra e fra loro vidi molti demoni”.
Guidati sempre da santa Faustina Kowalska, “entriamo” ora in Paradiso. “Ho visto come tutte le creature rendono incessantemente onore e gloria a Dio. Ho visto quanto è grande la felicità in Dio, che si riversa su tutte le creature, rendendole felici. Poi ogni gloria ed onore che ha reso felici le creature ritorna alla sorgente ed esse entrano nella profondità di Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo, che non riusciranno mai né a capire né a sviscerare”.
Infine, richiamando pure le parole di Gv 11, 45-48: “Molti Giudei alla vista di quel che aveva compiuto, credettero in lui.(…) Se lo lasciamo fare così, tutti crederanno in lui”, sorge un dubbio: le esperienze suddette non ci fanno dire che, forse, la fede nel Dio cristiano è molto più concreta di quello che si pensa?

“Tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, ciascuno per ricevere la ricompensa delle opere compiute finché era nel corpo, sia in bene che in male” (2 Cor 5, 10).