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A 70 anni dalla morte di Degasperi: la verità storica sui suoi rapporti con Pio XII
NEWS 31 Maggio 2024    di Francesco Agnoli

A 70 anni dalla morte di Degasperi: la verità storica sui suoi rapporti con Pio XII

La strumentalizzazione dei fatti e dei personaggi storici, è sempre dietro l’angolo. A settant’anni dalla sua morte possiamo ricordare che accadde così anche per Alcide Degasperi: in vita fu ostacolato e combattuto dalla sinistra perché “clerico-fascista” (non voleva i comunisti al governo), “antisemita” (fu molto prudente, come la Chiesa, di fronte alla nascita di Israele, laddove il Pci era fieramente pro Israele ed anti-arabo), “guerrafondaio” (non si fidava dell’URSS e voleva l’esercito comune europeo), “traditore” della patria (lavorava alla pace europea)… dopo morte, piano piano, venne trasformato in uno statista illuminato, progressista, leader di un centro che “guardava a sinistra” (cosa che in vita sua, dal 1948 alla morte non accadde mai!).

Una delle cose che si ripete sempre negli ambienti che con Degasperi non avrebbero nulla a che spartire, è che lo statista trentino era un “vero laico”, capace di resistere in faccia a Pio XII, cioè alla Chiesa.

Con questo racconto, mistificante, si prendono due piccioni con una fava: si manipola la storia italiana, dimenticando che Pio XII e Degasperi, insieme, ci salvarono, il 18 aprile 1948, dal diventare un paese governato dalla sinistra comunista, e si invitano i cattolici in politica a scindere la loro attività pubblica dalla loro fede.

Ma la verità storica è chiara: Degasperi guidò l’Italia ben conoscendo, come il pontefice, la distinzione che esiste tra fede e politica, ma anche trovando sempre spunto nella sua fede cristiana e nel contatto con la sede di Pietro, allora guidata da un papa di grandissima devozione ed intelligenza.

Vediamo solo alcuni dei punti di convergenza tra Degasperi e Pio XII:

1) lo statista trentino concesse il voto alle donne, con l’appoggio anche di parte della sinistra, ma non tutta. Pio XII già nel 1945 parlò a più riprese del “dovere della donna di partecipare alla vita pubblica”, appoggiando la scelta di Degasperi (del resto in continuità con i principi del partito popolare di don Sturzo, dal 1919);

2) Degasperi, contro il volere della maggioranza dei partiti, volle il referendum del 2 giugno per la scelta tra repubblica e monarchia e tenne poi un profilo basso, senza schierarsi ufficialmente per una delle due scelte; il papa adottò il medesimo comportamento super partes, rifiutando i corteggiamenti della casa Savoia che volevano farne il cappellano reale;

3) nel grande dibattito interno al mondo cattolico sull’ adesione al piano Marshall e al Patto Nato, Pio XII difese la linea di Degasperi: senza ignorare le critiche all’american way of life, al materialismo ed al razzismo americani, messi in luce da molti cattolici, ma vedendo negli Usa di allora il “male minore”, in un’epoca, tra il 1945 e il 1949, in cui cadevano sotto il dominio ideologico e militare comunista, uno ad uno, Polonia, Ungheria, Jugoslavia, Cecoslovacchia, Romania, Bulgaria, Albania e Cina;

4) Pio XII cominciò a parlare di “Stati Uniti d’Europa”, con un’idea federalista molto diversa da quella odierna, già nel 1940, e Degasperi perseguì per anni il medesimo obiettivo di un’Europa “unita nella varietà”, con radici cristiane, capace di portare pace dopo due guerre mondiali;

5) Pio XII vide nella nascita di Israele un pericolo per i cristiani di quella terra e per la pace e un dramma per i profughi palestinesi, soprattutto a causa della gestione da parte dell’ONU e delle superpotenze, Usa e URSS insieme; ebbene Degasperi e il suo ministro degli Esteri Sforza, tardarono a riconoscere Israele con la medesima consapevolezza del pontefice e nella speranza di poter fungere da mediatori tra le legittime rivendicazioni arabe e il dramma degli ebrei appena perseguitati dal nazismo;

6) Pio XII sconsigliò sempre, a quei cattolici che volevano costruire un partito più a destra, di farlo, dividendo la Democrazia Cristiana, nonostante avesse le sue perplessità al riguardo di vari esponenti del partito, che tra il resto erano per lo più espressione della corrente democristiana avversa a Degasperi;

7) entrambi sapevano bene che solo uniti i cattolici avrebbero potuto respingere le interferenze massoniche e gli assalti delle sinistre. Infatti, finché Degasperi e Pio XII rimasero in vita, il paese fu governato, bene come non mai, dal “centro” secondo il concetto degasperiano. Sarà soltanto nel 1962, cioè dopo la morte di entrambi e l’emarginazione dei degasperiani (Piccioni, Gonella, Scelba…) che nascerà infatti il famigerato e fallimentare centro sinistra.

Senza proseguire oltre, ma si potrebbe farlo, si può ricordare che l’11 febbraio 1949 Degasperi si recò in Vaticano, prima in forma ufficiale, poi privata, con la sua famiglia.

Il ricevimento fu davvero solenne “tanto che il discorso del pontefice infrangeva la rigida regola protocollare vaticana che non prevedeva l’allocuzione in occasione delle udienze pontificie ai primi ministri, ma solo in quelle ai capi di Stato” (Andrea Riccardi).

Così Pio XII cominciò il suo saluto: “Con vivo compiacimento salutiamo Vostra Eccellenza – di cui la dottrina, le insigni qualità di governo e la integrità della vita trovano amplissima ammirazione in patria e all’estero – qui nella sede del Padre della Cristianità…”.

Del resto alla morte di Degasperi, Pio XII, alla presenza del direttore delle Ville Pontificie Emilio Bonomelli, ebbe a dichiarare: “Ha fatto la morte di un santo…E’ stato un buon cristiano, un grande uomo”.

Ma allora dove collocare i presunti grandi scontri tra Degasperi e Pio XII?

La risposta, secondo i sostenitori di questa visione, starebbe nelle elezioni comunali di Roma del 1952! Per trovare un forte scontro tra il papa e il politico cattolico, occorre rifugiarsi in un evento certamente marginale rispetto a tutti i fatti sostanziosi che accaddero negli anni decisivi per l’Italia che vanno dal 1945 al 1954! Basterebbe solo questo a far comprendere come una eventuale divergenza su un fatto simile non può essere utilizzata per raccontare l’esistenza di una frattura tra Degasperi e Pio XII. In un prossimo articolo vedremo però meglio cosa accadde davvero nel 1952.

*autore del libro: Alcide Degasperi. Vita e pensiero di un antifascista che sconfisse le sinistre (Cantagalli)


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