A partire da domani l’attenzione dell’informazione ecclesiale sarà puntata sul concistoro e sui nuovi cardinali che papa Francesco creerà domenica. Noi vogliamo invece soffermarci per un attimo sulla figura di un grande cardinale che è morto lunedì quasi senza far notizia, l’86enne gesuita Karl Josef Becker, teologo e docente per una vita tra la Germania e Roma.
Di tempra accademica teutonica, alieno da vanità e protagonismi – non rilasciava mai interviste, se non al settimanale della sua diocesi di provenienza, Colonia – da sempre estraneo ai circoli teologici à la page, Becker fu un valente difensore della verità cattolica.
Tanto forte quanto discreto fu il suo sodalizio con Joseph Ratzinger, di cui fu consulente alla Congregazione per la dottrina della fede. E da Ratzinger Becker fu coinvolto in dossier delicati, dal dialogo con la Fraternità Sacerdotale di San Pio X, all’elaborazione della dichiarazione congiunta tra cattolici e luterani sulla dottrina della giustificazione, all’esame della liturgia neocatecumenale. Dagli anni ‘60 i suoi studi furono improntati a un’ermeneutica della riforma nella continuità del Concilio Vaticano II, per usare la definizione ratzingreriana, con contributi di grande importanza per esempio nell’ambito del dialogo interreligioso.
Questo è anche il tema di una lectio magistralis che Becker tenne dopo che nel 2012 Benedetto XVI gli diede la berretta color porpora e che riproponiamo qui sotto. Si tratta di un video non breve, ma chi avrà la pazienza e la voglia di vederlo potrà apprezzare la stoffa di un grande teologo e servitore della Chiesa.
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