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Alla 23a settimana i feti sopravvivono spesso all’aborto. Quindi li fanno morire subito dopo
news
27 Novembre 2014

Alla 23a settimana i feti sopravvivono spesso all’aborto. Quindi li fanno morire subito dopo

di Marco Tosatti

 
 

Mentre papa Francesco certificava a Strasburgo il fallimento dell’Europa delle ideologie e dei mercanti con parole quasi ratzingeriane (si saranno sentiti?) e i "certificati" applaudivano (!) mi arrivava questo comunicato che offro alla vostra attenzione.  

C’è dentro una notizia che ignoravo, e che mi ha colpito molto. E’ quella in neretto. Mi sembra orrenda. 

 

Così scrive il Centro Europeo per il Diritto e la Giustizia, una delle 4 ONG che aveva chiesto di incontrare il Commissario Nils Muižnieks per esporgli il destino dei bambini sopravvissuti a un aborto e chiedergli una forte presa di posizione pubblica che riaffermasse il diritto alla vita di questi piccoli pazienti.  

Uno studio pubblicato sul British Journal of Obstetrics and Gynaecology dice che a 23 settimane di gravidanza il tasso di bambini che sopravvivono all'aborto è del 10%. Il fatto sconcertante è che "sono spesso lasciati morire senza cure, lottando per respirare, a volte per molte ore, o sono uccisi con un'iniezione letale o per soffocamento, e poi buttati via con i rifiuti organici".   

Uccisi e poi gettati via come immondizia!! Nel luglio scorso il Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa aveva tentato di trovare un accordo sulla medesima materia. A impedire una presa di posizione comune ci pensarono però alcuni governi che temevano di mettere sotto esame gli aborti tardivi. Ma già in Italia all’Università di Torino, nel 2012, due studiosi italiani docenti in Australia affermavano: «Se pensiamo che l’aborto è moralmente permesso perché i feti non hanno ancora le caratteristiche che conferiscono il diritto alla vita, visto che anche i neonati mancano delle stesse caratteristiche, dovrebbe essere permesso anche l’aborto post-nascita».  

Oggi la stessa Unione Europea sembra ormai indirizzata verso questo macabro “traguardo”! Il Centro Europeo per il Diritto e la Giustizia però non si arrende e fa sapere che porterà ufficialmente la questione davanti all'Assemblea Parlamentare per richiedere che il Presidente e il Bureau dell'Assemblea inseriscano l’argomento in agenda. Anche noi continueremo a monitorare eventuali aggiornamenti e come sempre vi terremo informati. L’infanticidio è purtroppo conseguenza di una mentalità abortista ormai globale: approvarlo, anche solo tacitamente, è tipico delle dittature totalitarie.  

Un saluto cordiale, Samuele Maniscalco Responsabile Campagna Generazione Voglio Vivere>.

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