Oggi, giorno del Corpus Domini, è festa; non solamente dentro le chiese, ma è una gioia che esonda dai nostri templi e raggiunge le vie, le case, le piazze.
Perché tanta esuberanza? Perché festeggiamo il Dono supremo che Cristo ci ha fatto: Se stesso nell’Eucaristia.
Alla base di questo Sacramento ci sono il pane ed il vino; il pane ci dice alimento base, sostentamento essenziale per non venir meno. Il vino ci dice festa, allegria, quel di più che ci fa oltrepassare il confine della quotidianità.
Ebbene, Cristo nel dono del Suo Corpo e del Suo Sangue vuole esattamente sostenerci nel difficile cammino di questa vita; ma ciò non bastava al Suo amore appassionato per noi. Vuole anche colmarci di quella gioia che può provenire solo dal pregustare il cibo del Cielo. Nella normale alimentazione, il cibo che prendiamo diventa parte di noi, si tramuta nel nostro organismo. È la legge della trasformazione, alla base della vita sulla Terra.
Pare proprio che il Creatore abbia voluto comportarsi in modo analogo nella Redenzione, però alla rovescia: nell’Eucaristia siamo noi ad essere trasformati nel cibo che assumiamo, cioè diveniamo divinizzati, cristificati. Noi diventiamo in qualche modo “dei”!
Ecco perché tanta gioia non può rimanere racchiusa entro le mura di un edificio sacro, ma preme per uscire e contagiare tutto il popolo, per dare un volto nuovo alle nostre città ed ai nostri paesi. La processione del Corpus Domini vuol significare esattamente questo: Gesù Cristo, il Dio umanato, è qui e noi ve lo diciamo, di più, Lo portiamo dove voi camminate , vivete, fate affari, vi incontrate e parlate. Neppure le pietre devono rimanere mute ed estranee a questa gioia cosmica che nasce dal sacramento eucaristico.
Nell’Ufficio della festa odierna San Tommaso D’Aquino scrive: Tantum potes quantum aude, osa tutto ciò che puoi fare , non risparmiarti nella festa e nell’esultanza per l’Eucaristia, perché qualunque cosa tu faccia sarà sempre troppo poco per un Mistero così grande.
Gioiamo, dunque, e contagiamo il mondo con la nostra gioia.
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