«Appaiono pericolosi e controproducenti quei progetti [di legge, nda] che puntano ad attribuire ad altre forme di unione impropri riconoscimenti giuridici, finendo inevitabilmente per indebolire e destabilizzare la famiglia legittima fondata sul matrimonio». Così si esprimeva l’allora papa Benedetto XVI nel 2007 mentre in Italia si dibatteva sul progetto dei cosiddetti Pacs, antenati delle unioni civili sostenuti allora dal centrosinistra.
Queste parole papa Ratzinger, non a caso, le pronunciò ricevendo in Vaticano l’allora sindaco di Roma, Walter Veltroni insieme con i presidenti della Regione, Piero Marrazzo e della Provincia, Enrico Gasbarra, amministratori locali e tutti di centrosinistra, dimostrando che le autorità civili non potevano ritenersi estranee a un richiamo al bene comune rettamente inteso.
Così Benedetto XVI riattualizzava quanto da cardinale aveva espresso nel 2003 come prefetto dell’ex Sant’Ufficio intervenendo sul tema del riconoscimento legale delle unioni omosessuali: «Ci si deve astenere da qualsiasi tipo di cooperazione formale alla promulgazione o all’applicazione di leggi così gravemente ingiuste nonché, per quanto è possibile, dalla cooperazione materiale sul piano applicativo. In questa materia ognuno può rivendicare il diritto all’obiezione di coscienza».
Le anticipazioni uscite in queste ore rispetto al nuovo libro-intervista di papa Francesco con il giornalista spagnolo Javier Martinez-Brocal intitolato El sucesor, attribuiscono, invece, a Benedetto XVI una sorta di difesa di Francesco proprio rispetto al tema delle unioni civili, davanti a imprecisati cardinali che sarebbero andati a lamentarsi con il papa emerito rispetto appunto alla posizione di papa Bergoglio.
«Ho avuto un colloquio molto bello con lui», dice papa Francesco nel nuovo libro, «quando alcuni cardinali sono andati a incontrarlo sorpresi dalle mie parole sul matrimonio, e lui è stato chiarissimo con loro». Il riferimento è alla posizione di papa Bergoglio che in alcune occasioni ha mostrato di non sgradire una normativa a favore delle cosiddette unioni civili, che configurano quindi una separazione tra l’insegnamento della Chiesa sul matrimonio e la legislazione dello Stato sulle unioni civili. Secondo Francesco, il papa emerito davanti a questi cardinali li avrebbe appunto «aiutati a distinguere le cose… Ha detto loro: ‘Questa non è un’eresia’. Come mi ha difeso!… Sempre mi ha difeso».
Se da una parte è ovvio che Benedetto XVI – cui la nostra rivista ha dedicato uno speciale con 8 cardinali che hanno scritto in suo ricordo – non ha mai messo in discussione il suo successore, dall’altra di fronte a questa ricostruzione possiamo quantomeno ritenere, magistero di papa Ratzinger alla mano, che appare singolare come l’anziano papa emerito possa aver cambiato posizione sulla questione delle unioni civili, sulla quale si è sempre chiaramente espresso.
(Foto Imagoeconomica)
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