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Francesco Agnoli spiega il nazionalismo, una sciagura atea figlia legitttima della Rivoluzione Francese
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4 Luglio 2014

Francesco Agnoli spiega il nazionalismo, una sciagura atea figlia legitttima della Rivoluzione Francese

Il nazionalismo, responsabile dello scoppio della Prima guerra mondiale, che con i suoi 10 milioni di morti, 20 milioni di feriti, mutilati e nevrotici, e 7 milioni di prigionieri e dispersi, rappresenta la più grande tragedia della storia sino a quel momento, senza alcuna possibilità di confronto. Ebbene il nazionalismo è figlio della Rivoluzione Francese, antitetico alla concezione cattolica, e cioè universale, che aveva caratterizzato l’Europa dell’Antico Regime.
È a tutti noto che la Prima guerra mondiale nacque dalle frizioni tra i nazionalismi tedesco, inglese, serbo, russo, inglese… Frizioni che esplosero anche per il desiderio di molti di un evento grandioso che portasse con sé un cambiamento, un vento nuovo, ritenuto da molti necessario per spazzare l’aria asfittica della società positivista, industrializzata e senz’anima del primo Novecento. Un nuovo mondo nascerà dalla catastrofe: lo credettero in tanti, socialisti e nazionalisti, di destra e di sinistra. Un vento che spazzasse il senso di vuoto, l’ansia che dominava molti animi e che è testimoniata dalla affannosa ricerca di sostituti della religione tradizionale; dall’affannosa brama, come si è visto precedentemente, di esperienze spiritiche, o di avventure occultiste: «I decenni che precedettero la guerra erano caratterizzati da un numero di adepti delle pratiche occulte comparabile a quello dei proseliti della New Age» (Michael Burleigh, In nome di Dio, Rizzoli).
Nello stesso tempo la delusione post-bellica avrebbe determinato una speranza ancora più radicale, un messianismo ancora più patente e micidiale. Infatti il totalitarismo si fonda non soltanto sulla brama di potere dei dittatori autocrati, ma anche sul bisogno di sicurezza, sul bisogno di venerare e propiziarsi il favore degli uomini al potere da parte delle masse. “La pseudo-divinità dello Stato moderno non consiste tanto in una divinità che esso avrebbe usurpato con arroganza, quanto in una divinità che gli è stata attribuita da una massa di persone frustrate e insicure le quali richiedono insistentemente un potente e venerabile oggetto nei confronti del quale nutrire fede e speranza”.
Religione atea, secolare fu dunque il nazionalismo, generato da una brama di potenza che sembrava poter soddisfare gli animi assetati di qualcosa di grande; religione secolare i totalitarismi, che tentarono di porre rimedio alla delusione subentrata alle precedenti attese sfiorite e al disastro post-bellico.

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