L’incendio è scoppiato lunedì 2 settembre, le fiamme hanno divorato la struttura e la guglia della storica chiesa di Saint-Omer, al nord della Francia, costruita a metà Ottocento e interamente restaurata tra il 2015 e il 2018, è collassata su se stessa. Le dinamiche dell’incendio ricordano molto Notre Dame di Parigi. Secondo quanto riportato dal quotidiano Le Parisien, un uomo sarebbe stato messo sotto custodia nella serata del giorno stesso dell’incendio, così come fatto sapere il procuratore di Saint-Omer, Mehdi Benbouzid. Si tratta di un 39enne, classe 1985, che avrebbe numerosi precedenti, già noto alle autorità per simili «atti di distruzione mediante incendio».
Per domare l’incendio ci sono voluti 120 vigili del fuoco. Il dato positivo è che nessuno è rimasto ferito, ma 57 persone che vivevano nei pressi dell’edificio sacro hanno dovuto lasciare la propria abitazione in via precauzionale. «Sono molto emozionata e non so come esprimerla. Ho dovuto evacuare mio figlio con un lenzuolo perché ha visto una pioggia di fuoco, è stato piuttosto impressionante», dice Angela. Una decina di vicini non è potuto rientrare a casa lunedì sera. Alcuni parrocchiani hanno voluto ricordare il loro attaccamento alla chiesa, come Jacqueline: «Ho fatto tutto in questa chiesa, sono stata battezzata, ho ricevuto la cresima, ho fatto la mia Prima comunione, mi sono sposata». «Era appena stata restaurata, quindi, ho voglia di piangere», afferma Éric.
C’è un altro silenzioso dato positivo della vicenda. E a renderlo manifesto è il parroco della chiesa, Sébastien Roussel, che ha dichiarato che «la cosa più importante» è stata salvata. La prefettura ha dichiarato infatti che «l’unità di salvaguardia dei lavori è stata attivata» e «20 oggetti di culto» sono stati recuperati e messi in salvo. «Sono state recuperate le opere più importanti», ha dichiarato ancora il parroco, «inoltre, la cosa più importante, il Santissimo Sacramento, non è stato colpito, l’abbiamo recuperato e abbiamo potuto trasferire il Signore in un’altra chiesa».
È notizia delle ultime ore che Sébastien Roussel sarebbe entrato nella chiesa in fiamme per salvare, rischiando la vita, il Santissimo Sacramento del tabernacolo. «Le informazioni si sono diffuse anche negli Stati Uniti, ma la storia non è del tutto accurata», spiega umilmente il parroco, «è vero che ho chiesto ai vigili del fuoco di mettere al sicuro il corpo di Cristo, ma non prendendomi tutti i rischi. Non sono un supereroe». (Foto: X/X/Pexels.com)
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