Il contesto della storia che vi raccontiamo oggi è quello drammatico della pioggia di missili, circa 200, con cui l’Iran ha attaccato Israele ieri, colpendo un edificio a Tel Aviv, basi militari ma anche periferie e varie città israeliane. I Guardiani della Rivoluzione, i Pasdaran iraniani, hanno rivendicato l’attacco: «In risposta al martirio del martire Ismail Haniyeh, di Sayyed Hasan Nasrallah e del martire Nilforooshan abbiamo colpito il cuore delle terre occupate», riporta l’agenzia iraniana Mehr. Precisamente il riferimento è all’ ex leader di Hamas, ucciso a Teheran lo scorso luglio, all’ex leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, ucciso venerdì scorso e al generale iraniano Abbas Nilforooshan, comandante in Libano della Forza Quds, una delle tre Forze armate dell’Iran, ucciso a Beirut, anche lui lo scorso venerdì.
«In caso di ritorsione da parte di Israele, la risposta di Teheran sarà più schiacciante e rovinosa» hanno avvertito i Guardiani della Rivoluzione. Ma non è tardata ad arrivare, secca, la risposta del portavoce delle Forze di difesa israeliane, Daniel Hagari: «Proteggeremo i cittadini di Israele, questo attacco avrà conseguenze. Abbiamo piani, agiremo nel momento e nel luogo che sceglieremo». Insomma un contesto che vede allargarsi in maniera sempre più inesorabile l’estensione del conflitto e che vede aumentare il numero delle forze politiche in gioco. In questo scenario da terza guerra mondiale alle porte, tuttavia, non tutto è perduto, perché, incedibile ma vero, il cuore si allarga, inaspettatamente e sorprendentemente, anche sotto le bombe.
Infatti, mentre i missili arrivavano su Tel Aviv come stelle cadenti, venendo in gran parte intercettati dalle difese aeree israeliane e da quelle statunitensi e le sirene antiaeree davano l’allarme, una coppia era nel pieno della celebrazione delle proprie nozze, a Gerusalemme. Parliamo di Kristirae Womble e Shawn Gisbon, che non sono israeliani ma americani e vivono negli Stati Uniti. I due desideravano, tuttavia, sposarsi in Israele. Come spiega l’ uomo: «Krissi e io ci siamo incontrati in una comunità di credenti che ha profondi interessi per Israele, la lingua ebraica e lo stile di vita biblico. Dopo il nostro fidanzamento nell’aprile 2024, uno dei nostri cari amici ha suggerito Israele come possibile location per il nostro matrimonio. Cosa che ha avuto un’eco nei nostri cuori».
Così hanno celebrato il rito in una cappella nel Notre Dame of Jerusalem, storico albergo gestito dal Vaticano che si trova a pochi minuti dal centro della città. Con l’arrivo dei primi missili, appena partite le sirene dell’Iron Dome che li intercettava, sposi e ospiti, si sono rifugiati nel bunker della struttura. Shawn Gibson ha sottolineato che lui e sua moglie erano ben consapevoli del pericolo a cui stavano andando incontro tuttavia «lo Scudo di Israele è famoso nel mondo per la protezione dei suoi civili, ma ancora di più confidiamo in Dio e nella sua capacità di guidarci e proteggerci. Anche il popolo israeliano è davvero toccato dal fatto che siamo venuti a sostenerlo in tempo di guerra».
E così, in questi giorni è diventato virale il video della coppia che in un grigio bunker celebra il proprio amore, mostrando come il bene possa esprimersi e fiorire anche nei contesti più impensabili e di morte e questo rappresenta davvero un segnale di speranza per tutti. Perché il vero antagonista della morte è l’amore. (Fonte foto: Screenshot Tik Tok)
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