«Commozione, abbracci e lacrime ai piedi della scaletta dell'aereo militare che ha portato a Roma dal Congo i 31 bambini adottati da famiglie italiane, per mesi bloccati da problemi burocratici». Così scriveva ieri l’Ansa, che non si premurava tuttavia di ricordare da cosa fossero dipesi questi «problemi burocratici».
Lo spiegava tra gli altri il Gazzettino qualche mese fa:
«Le adozioni col trucco. Un paio di furbate messe a segno dai mesi scorsi da alcune coppie canadesi e americane hanno contribuito a irrigidire l'atteggiamento delle autorità congolesi nei confronti delle adozioni all'estero. Due bambini adottati a Kinshasa sono infatti finiti in famiglie di gay; cosa che ha letteralmente mandato su tutte le furie il governo del Congo che vieta da sempre questo tipo di affidamenti. Da qui la scelta della linea dura».
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