di Raffaello Binelli
L'ha deciso la Corte di giustizia dell'Unione europea, dando ragione alla Francia, specificando che l'esclusione può essere attuata se lo giustifica la situazione sanitaria del singolo Paese. La corte, con sede a Lussemburgo, ha chiarito inoltre che "è necessario dimostrare che queste persone sono esposte a un rischio elevato di contrarre malattie infettive gravi, come l'Hiv". Toccherà a ciascun Paese dimostrare che "non esistono tecniche efficaci di screening o metodi meno coercitivi per garantire un alto livello di protezione della salute dei riceventi". In altre parole, se non si può fare altrimenti è giustificato lo stop alle donazioni.
Con questa sentenza il tribunale risponde a una questione sollevata da una corte amministrativa di Strasburgo, in Francia, dopo che un medico aveva respinto un donatore francese che aveva detto di aver avuto un rapporto sessuale con un altro uomo. Questa persona aveva sollevato la questione al tribunale locale. La legge francese, infatti, esclude in modo permanente dalle donazioni di sangue gli uomini che hanno avuto relazioni omosessuali. E così si è arrivati fino alla Corte Ue.
Una direttiva comunitaria indica inoltre che le persone con una condotta sessuale ad alto rischio (di contrarre malattie infettive trasmissibili attraverso il sangue) vengano escluse in modo permanente dalle donazioni. Nella sentenza di oggi la Corte di
giustizia indica che ora il tribunale di Strasburgo "dovrà determinare se in Francia un uomo che ha avuto relazioni sessuali con un altro uomo è esposto a un elevato rischio di contrarre malattie infettive gravi trasmissibili attraverso il sangue" e per questo dovrà tenere in considerazione la situazione epidemiologica in Francia.
La Corte europea sottolinea inoltre che, secondo i dati relativi al periodo 2003-2008, quasi ogni contagio da Hiv è dovuto a un rapporto sessuale e la metà di tutte le nuove infezioni si verificano in uomini che hanno avuto rapporti con altri uomini. "In questo stesso periodo – si legge – (gli omosessuali, ndr) sono stati i più colpiti dalla contaminazione da Hiv, a una percentuale di 200 volte superiore a quella della popolazione eterosessuale francese".
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