«La teologia cattolica negli ultimi anni e decenni, vista nell’insieme, ha compiuto più passi indietro che in avanti, anche se ci sono stati qua e là grandi nomi e ancora ce ne sono. Tuttavia, a conti fatti, ci abbiamo rimesso sotto due grandi aspetti: la qualità e l’ortodossia». Così, senza molti giri di parole, scrive Michael Gurtner, giovane teologo austriaco nel suo ultimo libro “Il lievito del mondo. Commenti ad alta voce dal cuore della Chiesa” pubblicato in tedesco dalle edizioni Kath.net, dell’omonimo portale con redazione a Linz, una delle poche voci limpidamente “romane” del cattolicesimo austriaco sul web.
Tra i cedimenti della teologia su cui Gurtner si sofferma c’è quello riguardante il peccato originale. «Cancellando il peccato originale, tutto perde di consistenza: il senso dell’incarnazione, della Passione e della croce, così come quello della morte redentrice e della Risurrezione, che hanno questo, il peccato originale come fondamento». E incorre in un «grande errore chi fa propria la convinzione diffusa oggi tra i teologi secondo la quale il peccato originale non sarebbe altro che il male, in generale, che alberga nel mondo». Il quale resta una conseguenza dello scandaloso e misterioso peccato primigenio commesso dai nostri progenitori.
Riceverai direttamente a casa tua il Timone
Se desideri leggere Il Timone dal tuo PC, da tablet o da smartphone
© Copyright 2017 – I diritti delle immagini e dei testi sono riservati. È espressamente vietata la loro riproduzione con qualsiasi mezzo e l’adattamento totale o parziale.
Realizzazione siti web e Web Marketing: Netycom Srl