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In morte di P. Coggi Op: «Senza fede eucaristica non c’è fede cattolica»
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19 Gennaio 2024

In morte di P. Coggi Op: «Senza fede eucaristica non c’è fede cattolica»

La redazione del Timone ha appreso questa mattina della morte di padre Roberto Coggi, 86 anni, domenicano del Convento San Domenico di Bologna. Autore di grande spiritualità e profondità, lo vogliamo ricordare con affetto riportando di seguito l’intervista che ci ha concesso nel 2016 e comparsa sul Timone n. 154. R.I.P.

Padre Coggi, che cos’è un miracolo eucaristico?

«Il miracolo eucaristico è un fatto prodigioso collegato in qualche modo all’eucaristia. A volte è l’eucaristia stessa che causa degli effetti prodigiosi, come i casi in cui una persona vive per decine di anni cibandosi solo dell’eucaristia. Oppure il prodigio può riguardare la conservazione delle sacre particole. Ma quando si parla di miracoli eucaristici si intendono soprattutto quelli nei quali avviene una trasformazione, cioè le ostie e il vino si trasformano in vera carne e sangue. E questi miracoli sono numerosissimi, già a partire dal primo millennio, e sono avvenuti nelle più diverse parti del mondo».

Qual’è, a suo giudizio, il principale miracolo eucaristico nella storia della Chiesa?

«Potremmo indicare quello di Lanciano, in Abruzzo, avvenuto verso l’anno 750 d.C. Un sacerdote aveva dei dubbi sulla presenza reale di Gesù nella Santissima Eucaristia, con il suo vero corpo, sangue, anima e divinità. Così un giorno, mentre celebra la S. Messa, al momento della consacrazione al posto dell’ostia compare vera carne, e al posto del vino vero sangue. Quindi, in questo caso, le parole della consacrazione si verificarono alla lettera, anche esteriormente. La carne e il sangue, come negli altri miracoli eucaristici, sono conservati fino a oggi; nel 1971 venne fatto uno studio sul caso dal professor Linoli. Il risultato di quelle analisi destò scalpore, in quanto si riconobbe che effettivamente si trattava di vera carne e vero sangue umano, al punto che anche il Consiglio Superiore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità nominò una commissione scientifica per verificare. Per ben 15 mesi, con oltre 500 esami, la commissione lavorò sulla carne e il sangue di Lanciano raggiungendo una conclusione identica a quella di Linoli. Cioè che la carne miracolosa è veramente carne umana appartenente al miocardio, muscolo cardiaco umano, e il sangue miracoloso è vero sangue umano appartenente al gruppo sanguigno AB. Lo stesso, tra l’altro, riscontrato sull’uomo della Sindone. La scienza, quindi, riconosce di non avere strumenti per poter spiegare questo fatto straordinario. Sia per l’antichità, abbiamo detto che il fatto di Lanciano è avvenuto circa nel 750 d.C., e per l’accuratezza delle indagini scientifiche svolte, possiamo davvero ritenere che questo sia uno dei principali miracoli eucaristici nella storia della Chiesa».

Ne può indicare un altro?

«Direi che si può ricordare quello di Bolsena, sempre in Italia, avvenuto nel 1263. E’ ancora oggi visibile il corporale macchiato dal sangue. Anche in questo caso abbiamo un sacerdote tentato da dubbi sulla presenza reale di Gesù nell’Eucaristia, e che perciò pregava il Signore di dargli un segno. Così mentre celebra e consacra le particole, vede l’ostia trasformarsi in carne e sprizzare sangue verso il corporale. Questo miracolo è importante perché il Papa, Urbano IV, che al momento del miracolo risiedeva a Orvieto, vide la carne e il sangue con i suoi occhi. Colpito dal miracolo estese a tutta la Chiesa la festa del Corpus Domini, la cui indizione è dell’11 agosto 1264, appena un anno dopo il fatto prodigioso. Inoltre, sempre in conseguenza di questo miracolo, Urbano IV incaricò S. Tommaso d’Aquino di redigere la S.Messa e l’ufficio divino di questa festa».

Prima accennava a casi di persone che per anni hanno vissuto cibandosi di sola eucaristia…

«Sono casi meravigliosi e significativi. Possiamo ricordare Teresa Neumann, mistica cattolica tedesca morta nel 1962, che si è nutrita per 36 anni di sola eucaristia; poi la Serva di Dio Marthe Robin, che muore nel 1981, e si nutre di sola eucaristia per 53 anni, con la particolarità che, non potendo deglutire, in quanto aveva i muscoli della deglutizione bloccati, l’ostia le veniva posta sulla lingua e da lei semplicemente aspirata. Infine la Beata Alexandrina Da Costa, portoghese, morta nel 1955, che per 13 anni si cibò di sola eucaristia».

E per ciò che riguarda i miracoli sulla conservazione delle particole?

«Possiamo ricordare il fatto di Siena, dove le sacre ostie si conservano intatte ancora oggi dopo quasi tre secoli. Un fatto assolutamente inspiegabile da parte della scienza».

Che segno rappresentano per la vita della Chiesa i miracoli eucaristici?

«Hanno lo scopo di rafforzare la nostra fede nella presenza reale del Corpo e del Sangue del Signore nell’eucaristia. Perché questa è fondamentale per la vita della Chiesa, infatti, essa vive dell’eucaristia. La Chiesa, come sappiamo, è il Corpo di Cristo, il corpo mistico di Cristo, e S. Paolo collega strettamente il Corpo mistico della Chiesa al “corpo” dell’eucaristia. Noi tutti formiamo un solo corpo, perché ci nutriamo di un unico pane (Cfr. 1Cor 10,17). La Chiesa quindi si forma proprio attraverso l’eucaristia: dal corpo sacramentale si viene a formare il corpo mistico. Ma c’è un altro motivo che mi pare interessante per capire cosa rappresentano questi segni per la vita della Chiesa».

Quale?

«Si tratta del fatto che chi crede nell’eucaristia, crede in tutte le verità della fede. Riflettiamo. Se uno crede nell’eucaristia, crede nel sacerdozio, perché è il sacerdote che consacra il pane e il vino. Quindi crede nella Chiesa; quindi crede nel fondatore della Chiesa che è Gesù Cristo. Quindi crede che Gesù è il Figlio di Dio, perché proprio Lui si è proclamato tale. E solo se Gesù è veramente Dio può possedere e comunicare ai suoi ministri il potere di consacrare il pane e il vino transunstanziandoli nel Suo Corpo e nel Suo Sangue. Quindi, per completare il nostro ragionamento, chi crede in Gesù Figlio di Dio, crede anche nel Padre e nello Spirito Santo che è l’amore tra il Padre e il Figlio, cioè crede nella Santissima Trinità. Inoltre, chi crede nella Santissima eucaristia, crede anche nella Risurrezione di Gesù. Perché se il Corpo del Signore si fosse ridotto in polvere e non fosse risorto e salito al Cielo, come potrebbe la sostanza del pane tramutarsi nel Corpo di Cristo se questo Corpo più non fosse? In una parola possiamo dire che la fede cattolica si riassume nella fede eucaristica: quando uno entra in Chiesa e fa la genuflessione davanti al Santissimo Sacramento, con quel gesto dichiara di credere a tutte le verità della fede. E’ un gesto silenzioso, ma più eloquente di tante parole».

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