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«La preghiera ha il potere di cambiare la storia»
NEWS 23 Aprile 2024    di Paola Belletti

«La preghiera ha il potere di cambiare la storia»

A cosa serve pregare? In un certo senso potremmo rispondere che “non serve” a niente, è “inutile” come lo sono le cose davvero decisive della vita: l’amore, l’amicizia, la bellezza. Valgono non perché servono come mezzi per ottenere altro, ma in sé stessi, per il significato che portano e la presenza a cui danno accesso. Potremmo anche ricordare, e molto opportunamente, le parole del Patriarca di Gerusalemme, il Cardinale Pierbattista Pizzaballa che, allo scoppio della guerra in Medio Oriente, ha indetto un giorno di preghiera e digiuno per la pace e ha rammentato come la preghiera non debba essere vissuta in modo consumistico. La preghiera cristiana non è come quella pagana, non serve a estorcere a Dio beni che egli stesso non desideri per noi, ma rende ancora più intima la vicinanza dei nostri cuori mendicanti o turbati a quello del Padre, fonte di ogni pace: «La preghiera […] genera a un atteggiamento, a una relazione, a una vita nuova dentro di noi.  Non sostituisce l’opera dell’uomo, ma la illumina; non sostituisce il percorso che dobbiamo fare ma lo indica».

POTERE DELLA PREGHIERA

Se pensiamo a certi snodi cruciali della storia umana, numerose sono le occasioni in cui l’intervento diretto di Dio è seguito alla preghiera dei cristiani e ha ottenuto grazie che hanno orientato il corso delle vicende umane verso un bene che sembrava perdente su tutta le linea. Lo scrittore austriaco Michael Hesemann, attualmente impegnato in un ciclo di conferenze nel suo paese sul potere della preghiera, è stato intervistato da Monica Baronetti per kath.net proprio su questo tema. La forza che la nostra preghiera può esercitare sul cuore di Dio è quella che lo muove a compassione, che tocca le sue viscere di misericordia. Così l’autore austriaco, che è uno storico, introduce l’argomento oggetto dei suoi interventi pubblici: «Dio è il padrone della storia e in un certo senso si lascia influenzare […] A proposito, questa non è una teoria della mia penna, ma la quintessenza di ciò che tutte le apparizioni di Maria e Cristo, riconosciute e non riconosciute, ci insegnano. E ciò che è stato ripetutamente confermato in modo impressionante: ci sono decine di esempi di Dio che interviene nella storia!» 

DUE ESEMPI ECLATANTI: GUADALUPE E LEPANTO

Invitato dall’intervistatrice a mostrare con esempi significativi la propria tesi, Hesemann sceglie un evento che ha portato alla conversione di un popolo e alla cristianizzazione di un continente: «L’esempio più impressionante è ovviamente Guadalupe. Dopo la conquista del Messico da parte di Cortes nel 1519, la maggior parte degli indios rimase pagana. Ancora nel 1529, il nuovo vescovo del Messico, Zumaragga, scrisse: “Se Dio non dà una guarigione, questo paese è perduto”. Alla fine del 1531 descrisse una “gioia indescrivibile” perché nella festa dell’Immacolata “Dio e sua madre avevano esercitato questa grazia nel paese”… il miracolo di Guadalupe era avvenuto. Nel 1537, 8 milioni di indios furono battezzati e quindi divennero fratelli dei bianchi. Nacque un nuovo popolo misto, i cui tratti erano anticipati nell’immagine miracolosa, e una nuova civiltà: l’America Latina cristiana, da cui è nato anche Papa Francesco. A quel tempo, la chiesa cattolica, respinta dallo scisma e dalla Riforma nell’Europa sud-occidentale, divenne improvvisamente una chiesa universale!»

Un evento lontano di qualche secolo di cui misuriamo gli effetti fino a oggi; un altro esempio illustre e ancora più visibile nei suoi effetti sui destini della civiltà occidentale è quello legato alla battaglia di Lepanto, vinta dalle forze cristiane per l’uso di un'”arma impropria” che si è rivelata decisiva: il Santo Rosario. «Dopo la conquista di Costantinopoli nel 1453, l’Impero ottomano cercò di conquistare il Mediterraneo prima di raggiungere Roma, la capitale del cristianesimo, come ultima preda. La bandiera del suo profeta doveva sventolare sopra la Basilica di San Pietro. Eppure avevano fatto i conti senza Dio. (…) La mattina del 7 ottobre 1571, 212 navi della Lega Santa con 20.000 soldati affrontarono 328 navi turche con 34.000 soldati. Prima i turchi avevano il vento di coda, poi l’aria si fermava quando i turchi attaccarono e giocarono pienamente la loro superiorità. La battaglia sembrava persa per i cristiani, quando esattamente alle 12.00, quando il Papa ha pregato l’Angelus con tutti i cristiani, improvvisamente il vento si è girato. Ora le navi di S. Lega le galee turche contro le scogliere a est della baia, dove si sono frantumate una dopo l’altra. 30.000 soldati ottomani e il loro comandante Ali Pasha caddero, mentre “solo” 8000 cristiani morirono. Per i turchi è stato un disastro – e la fine del loro sogno di una potenza navale ottomana. Nella fase decisiva del pomeriggio, Pio V ebbe a Roma una visione della battaglia vittoriosa che, come si è scoperto più tardi, corrispondeva ai fatti. Per ringraziamento, ha lasciato d’ora in poi il 7 Ottobre come festa “Nostra Signora della Vittoria” , dal 1573 come Festa del Rosario».

UN’ARMA DA IMPUGNARE ANCORA

Esempi simili esistono anche nella storia recente e possono confermarci nella certezza dell’efficacia della preghiera, intesa come insistenza fiduciosa nei confronti di Dio, capace di governare tutti gli elementi naturali e, cosa che ancora più difficile, toccare il cuore degli uomini. Hesemann conclude l’intervista con il richiamo dei fatti del 2013 quando la grave tensione in Siria stava per degenerare nello scoppio della terza guerra mondiale. Non accadde. Il Papa chiese un giorno di preghiera e digiuno a tutti gli uomini di buona volontà, era il 7 settembre e l’8 la Siria annunciò la volontà di distruggere tutte le armi chimiche sotto la supervisione dell’Onu; il 9 il Congresso Usa si oppose alla decisione del presidente Obama di intervenire militarmente. Conviene dunque mantenere la calma, darsi da fare e seguire la Chiesa nei suoi inviti alla preghiera (soprattutto quella del Santo Rosario) e alla penitenza. (Foto: Screenshot EWTN, YouTube/Pexels.com)

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