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NEWS 25 Gennaio 2023    di Redazione

«ll vero progresso ha bisogno di braccia alzate verso Dio»

Pubblichiamo di seguito breve stralcio del ricordo che il vescovo emerito di Madrid Antonio Ruoco Varela ha scritto a seguito della morte di Benedetto XVI (Fonte)

«È morto il Papa emerito Benedetto XVI. Se c’è qualcosa che ha caratterizzato la sua lunga vita, dall’infanzia e l’adolescenza come seminarista nel seminario minore dell’arcidiocesi di Monaco di Baviera, situato a Traunstein, ai piedi delle Alpi bavaresi, fino agli ultimi anni come Papa emerito, è senza dubbio la sua vocazione di voler essere un “Collaboratore della Verità”: della Verità di Dio, rivelata in Cristo per la Salvezza dell’umanità. (…)

Il suo magistero negli otto anni di pontificato si concentra sulla Verità di Dio che è Amore (enciclica “Deus Caritas est”) e sul fondamento ultimo della Speranza che non delude (enciclica “Spes Salvi”). L’ultima enciclica, “Caritas In Veritate” (“Amore in Verità”, CV), pubblicata il 29 giugno 2009, nel bel mezzo della crisi finanziaria globale che ha avuto il suo epicentro nella Borsa di New York – e che ha presto portato a una grave crisi sociale, politica e culturale – intende mostrare come la fede nel Dio vivo e vero, rivelato in Cristo, apra la strada al vero progresso umano – al progresso integrale – o, in altre parole, apra la strada alla realizzazione di un vero e autentico umanesimo. La cosiddetta “svolta antropologica” del pensiero moderno e postmoderno, che lui conosceva bene, non solo viene svuotata di significato, ma al contrario ne viene autenticato e consolidato il significato per il bene trascendente della persona umana e della società.

Non sorprende, quindi, che una delle conclusioni pratiche dell’enciclica sia che “non c’è pieno sviluppo e non c’è bene comune universale senza il bene spirituale e morale delle persone, considerate nella loro totalità di anima e corpo” (CV 76) e, allo stesso tempo, che “lo sviluppo ha bisogno di cristiani con le braccia alzate verso Dio nella preghiera, cristiani consapevoli che l’amore pieno di verità, ‘Caritas in veritate‘, da cui procede l’autentico sviluppo, non è il risultato dei nostri sforzi ma un dono” (CV 79).

Nell’omelia in Piazza Obradoiro, a Santiago de Compostela, il 6 novembre 2010 (nel suo secondo viaggio pastorale in Spagna), ha detto: “Lui solo – Dio – è amore assoluto, fedele, indeclinabile, meta infinita che si intravede dietro tutti i beni, le verità e le bellezze mirabili di questo mondo: mirabili ma insufficienti per il cuore dell’uomo. Lo aveva capito bene Santa Teresa di Gesù quando scriveva: ‘Dio solo basta’”». (Foto: fonte Facebook)

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