Marguerite Peeters, Direttrice dell’Istituto interculturale Dialogue Dynamics di Bruxelles, è tra i massimi studiosi mondiali, da avversaria seria e preparata, delle strategie per il controllo delle nascite. Sul Bollettino di Dottrina sociale della Chiesa, edito dall'Osservatorio Internazionale Card. Van Thuân, spiega e denuncia le strategie antinataliste volute e varate dalla Terza conferenza internazionale su popolazione e sviluppo, svoltasi al Cairo dal 5 al 14 settembre 1994, che soprattutto in Africa hanno avuto un’attuazione particolarmente aggressiva.
Gli attori dei “diritti alla salute sessuale e riproduttiva” hanno infatti proposto, illustra la Peeters, e ancora propongono, un pacchetto che contiene componenti universalmente accettabili e drammaticamente carenti in Africa, come la cura ostetrica durante la gravidanza, le cure prenatali e post parto, la salute dell’infante, la terapia delle malattie trasmesse per via sessuale etc, insieme a componenti che nulla di universale hanno, ma sono espressione dell’individualismo e secolarismo radicali tipicamente occidentali. Queste sono: l’accesso ai contraccettivi (compresa la pillola del giorno dopo), l’educazione sessuale completa (con contenuti immorali), la sterilizzazione volontaria, il cosiddetto “aborto sicuro” e l’inclusione l’agenda GLBT. Si fa leva sui primi componenti accettabili e si ottiene il consenso anche sui secondi, inaccettabili.
Come spiega la studiosa, proporre un pacchetto olistico è una chiara strategia che intende attirare le ragazze e le donne povere attraverso ciò che sembra rispondere alle loro reali esigenze e progressivamente le conduce all’accettazione del programma radicale. Una strategia che induce molti cattolici a convincersi che per rispondere ad una drammatica necessità possono e devono cambiare comportamento e accettare una visione laica.
Prima che i singoli individui, gli stessi Governi Africani – non tutti a dire il vero – a partire dalla Conferenza del Cairo, hanno permesso che le proprie politiche in materia di sviluppo sociale, sanità ed istruzione, fossero influenzate e imperniate delle componenti dei “Diritti alla salute sessuale e riproduttva”.
Gli effetti sono devastanti e il Continente Africano, conosciuto come il continente della vita. Quel percorso lungo 50 anni che ha portato l’Occidente all’annullamento progressivo delle proprie radici cristiano-giudaiche, partendo dall’accettazione del divorzio e della contraccezione fino a giungere alle rivendicazioni gay, in Africa ha subito una accelerazione senza precedenti negli ultimi vent’anni.
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