Mi ha sempre affascinato Giovanni della Croce che diffonde a piene mani la ricchezza a chiunque lo accosti leggendone le opere: “Miei sono i cieli, mia la terra, tutto è mio… perché Dio è mio”.
Appena mi immergo in questa “ricchezza” infinita, mi sento liberare da ogni cupidigia, ingordigia, invidia, gelosia… Questa presa di coscienza mi infonde forza liberante.
Questa mattina, distraendomi, consideravo e inseguivo le “fortune” e la “stima” che persone a me non simpatiche stanno ricevendo a piene mani e a mio discapito.
Appena m’accorsi che minacciavo di entrare nel vortice amaro dell’invidia e della gelosia, mi ripetei: “Miei sono i cieli…” Questa luce mi svegliò e non solo mi ridonò la pace, ma mi spinse a donare anche a queste persone invidiate il sorriso di chi ha tutto in abbondanza e non manca di nulla.
Questa presa di coscienza guarisce me e gli altri dal senso di frustrante orfanezza così diffuso; è il male dell’umanità che insegue il vento.
Del resto è proprio l’amarezza del vuoto e del “vento” che ti respinge e ti “costringe” a rituffarti con maggior determinazione nel mare della fiducia e a impossessarti della tua ricchezza immensa: “Miei sono i cieli… Dio è mio”.
Padre Andrea Panont OCD
Qui la magnifica "orazione dell'anima innamorata" di san Giovanni della Croce.
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