Mentre agli inizi di giugno la rivista Micro Mega organizzava un convegno a Firenze sul diritto all’eutanasia come «diritto civile», invitando come relatore d’onore il pediatra (sic) olandese Eduard Verhagen, padre del famigerato protocollo olandese per l'eutanasia neonatale, anche nella Repubblica Ceca si facevano sentire posizioni simili. Per fortuna incontrando la reazione di una società che sarà pure tra le più secolarizzate del mondo, ma evidentemente non ha ancora perso un basilare senso di umanità. Così nei giorni scorsi scriveva l’agenzia di informazione medico-sanitaria Aduc, vicina alla micro-galassia del partito radicale:
«Il professore universitario e consulente del governo della Repubblica Ceca, Miroslav Mitloehner, è stato costretto a dimettersi dalle sue cariche, dopo avere proposto di legalizzare l'eutanasia per i bambini nati con difetti congeniti. "Non ha senso prolungare la vita di un bambino nato come un mostro", aveva scritto Mitloehner in un recente articolo pubblicato nel Giornale di legge medica e di bioetica, in cui aveva anche definito i bimbi disabili come "scherzi della natura" e messo in dubbio che potessero essere considerati esseri umani. Nell'articolo, aveva affermato che i medici dovrebbero poter terminare la vita di questi bambini anche senza l'autorizzazione dei genitori. Vaclav Krasa, presidente della principale organizzazione ceca per i diritti dei disabili, ha definito inaccettabili le idee del professore e le ha comparato al "pensiero nazista". Mitloehner abbandona il posto di direttore dell'Istituto di lavori sociali dell'università di Hradec Kralove e di consulente nel consiglio scientifico del ministero del Lavoro».
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