Bla, bla bla, e ancora bla. Questo è il sunto fedele dell’articolo firmato sul sito di Panorama da tal Daniela Minerva (quei parvenu che ancora non la conoscono clicchino alla voce «Chi sono» del suddetto sito per imparare su di lei un po’ di cose in una schedina che si conclude degnamente così: «Ed è dalla poltroncina di rattan di fronte alla mimosa e agli agapantus che conto di curare questo spazio multimediale»).
L’argomento, ovvio, è il Sinodo straordinario sulla famiglia. Perché oggi di questo si parla, di questo parlano tutti, su questo tutti hanno un’opinione, almeno una cosina di dire, un pensierino originale, un consiglio non richiesto, una impossibile riforma da proporre. Fino a ieri la famiglia non era un tema per nessuno, il divorzio un bel diritto acquisito e la Comunione una pratica dimenticata, ma da oggi invece è tutto scoop. E così, appunto, ognuno discetta, infioretta, balbetta.
Massimo Cacciari ha appena proposto di portare il discorso sull’eutanasia (?), adesso la suddetta Minerva tira in ballo le donne (?). E così, dopo dell’ironia che non fa ridere e del vituperio gratuito al Pontefice che fa arrabbiare, la Minerva chiude quel suo fantasmagorico pezzo con questo paragrafetto: «Non vogliamo parlare di sesso, di libertà di vivere senza matrimonio, di divorzio. Per le donne oggi quelli sono temi vecchi, che una Chiesa nuova dovrebbe derubricare senza paura, e forse questo Sinodo ci arriverà. Per dirla con le parole della teologa Marinella Perroni, il rischio è che il nostro modello resti per sempre Maria, madre, vergine e obbediente. Mentre là fuori, in cerca di pace e di Dio, ci sono tante donne non madri, non vergini e con nessuna voglia di obbedire».
Sì, avete letto bene: «il rischio è che il nostro modello resti per sempre Maria, madre, vergine e obbediente». Parola nientemeno che di teologa, se non altro a dar retta alla Minerva. Teologa, dunque. Teologa chi? Marinella Perroni. Marinella chi? Cerchiamo la Perroni e velocemente la troviamo sul sito del CTI, che non è un club di automobilisti per turismo, ma nientemeno che il Coordinamento Teologhe Italiane. In questo gineceo della speculazione più funambolica ella figura come docente di Nuovo Testamento nel Pontificio Ateneo Sant’Anselmo di Roma, dove è professore straordinario. Straordinario. «Il rischio è che il nostro modello resti per sempre Maria, madre, vergine e obbediente». Davvero straordinario.
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