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Perché il diavolo ha bisogno di sacrifici (e invece Gesù si sacrifica)
NEWS 2 Novembre 2023    di Matteo Carnieletto

Perché il diavolo ha bisogno di sacrifici (e invece Gesù si sacrifica)

La cronaca, nuda e cruda, è questa: il giorno di capodanno del 2018, in provincia di Pistoia, un ragazzo di vent’anni si ammazza impiccandosi nella soffitta di casa. Poco distante, lascia un biglietto: « Mio padre è Satana. Mi ha dato il dono dell’immortalità. Quando mi disse se ero con lui, io risposi di sì. Gli chiesi perché morirò, il perché è logico, mi devo sacrificare per lui. È colui che mi ha creato». Sull’uomo, che avrebbe istigato il figlio ad ammazzarsi, pende ora una richiesta di rinvio a giudizio.

Il luogo scelto dal giovane per ammazzarsi non è casuale. Proprio lì, infatti, il padre lo aveva iniziato prima all’occultismo e poi al satanismo. Ed è lì che è avvenuto il sacrificio. Che, come tutto ciò che ha a che fare con Satana, rappresenta un ribaltamento della realtà. Anzi: del reale. Non è più il padre che si sacrifica per il figlio, ma viceversa. È così che avviene in natura, dal mondo degli animali a quello umano. È colui che genera che si deve prendere cura del generato. Lo fa una madre, soprattutto nelle prime fasi di vita del piccolo. Lo fa un padre, che insegna al figlio a reagire di fronte alle difficoltà della vita, ed è disposto a morire per lui.

Per il diavolo no. Tutto questo è impossibile. E allora lo ribalta. Sono io, il generato, a dovermi sacrificare per te. Perché, alla fine, tu sei impotente nella tua falsa potenza e hai bisogno di qualcuno che nutra il tuo vuoto. Certo, l’obiezione che si potrebbe fare a questo punto potrebbe essere la seguente: sì, ma anche Dio ha fatto sacrificare il proprio Figlio. Vero. Ma manca un pezzo. Anzi due. Il primo è che Cristo è una delle tre persone della Trinità e quindi è Dio. Il secondo è che il sacrificio in croce avviene affinché anche tutti gli altri figli di Dio possano salvarsi; una prospettiva completamente diversa rispetto a quella del padre satanista.

Non è un atto di egoismo: devi morire per salvarmi. Ma di generosità: sono disposto a mettere in croce mio Figlio, facendogli provare atroci sofferenze, affinché tutti gli altri miei figli possano scegliere di salvarsi. Non c’è nessuna certezza che gli altri si salveranno. Starà a loro. È una sorta di scommessa. Un atto d’amore gratuito. Quindi un atto di libertà all’ennesima potenza: io mi sacrifico, accettando di morire per te. Se tu lo vorrai, potrai seguirmi. Ed è proprio qui la differenza tra Satana e Cristo. È la differenza che c’è tra egoismo e amore. Tra prigionia e libertà. Tra luce e tenebre. (Fonte foto: Pexels.com/Pexels.com)

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