Pregare per i malati? In alcune regioni del Laos è un reato. Le autorità provinciali di Savannakhet, secondo quanto riferisce l’agenzia vaticana Fides, hanno stabilito che “il rito religioso di pregare per la guarigione dei malati, in accordo con il proprio culto religioso, costituisce una violazione dell'articolo 41 e 42 della legge sanitaria”, dunque sarebbe un reato in quanto “abuso della professione medica”. Lo afferma un Rapporto del Dipartimento della Salute, della provincia di Savannakhet. Il Rapporto è stato pubblicato dopo il caso dei cinque cristiani arrestati e condannati per aver pregato per una donna morente .
La notizia ha suscitato sconcerto nella comunità cristiana. Secondo l’Ong “Human Rights Watch for Lao Religious Freedom” , tale ordinanza “è diretta violazione della Costituzione e delle leggi del Laos”. Infatti la Costituzione recita, all’art.9: “Lo stato rispetta e protegge tutte le attività lecite dei buddisti e di altre confessioni religiose”. Mentre l’articolo 30 della Costituzione afferma: “I cittadini del Laos hanno il diritto e la libertà di credere o non credere nelle religioni.
Il Rapporto delle autorità provinciali di Savannakhet stabilisce invece, essenzialmente, che “pregare per i malati è una attività illegale”: in tal modo “si toglie il diritto e la libertà di credo garantiti dalla Costituzione”, nota HRWLRF. Inoltre, la decisione va contro la Convenzione internazionale sui diritti civili e politici, ratificata dal governo del Laos. I cristiani si appellano al governo del Laos perché non permetta che a livello locale o provinciale si adottino disposizioni che violano le leggi generali dello stato, e perché sia revocata la disposizione di Savannakhet.
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