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Sandra Milo, il miracolo che non ti aspetti e quello che aspetta te
NEWS 31 Gennaio 2024    di Raffaella Frullone

Sandra Milo, il miracolo che non ti aspetti e quello che aspetta te

Era il 5 maggio 1970. Sandra Milo aveva 37 anni, due figli (Deborah e Ciro) e già ben due matrimoni alle spalle quando si preparava a dare alla luce la sua terzogenita che però voleva nascere decisamente prima del termine, due mesi, per la precisione, il termine era a luglio. Così la ginecologa l’accompagna alla clinica romana dedicata al Santo Volto, sull’Aventino, dove operava Ottavio De Lollis, allora terzo marito di Sandra e padre della piccola Azzurra che infatti quel giorno, aveva proprio deciso di nascere. Pesava solo 700 grammi, era cianotica, totalmente priva di attività cardiaca e muscolare e i medici – l’attrice lo ha raccontato in diverse occasioni – cercarono in tutti i modi di rianimarla, invano. Venne dichiarata morta.

«La chiusero dentro una copertina di lana come fosse un fagottino. Io non ci potevo credere, urlavo come una pazza e non volevo che nessuno mi toccasse. Poi si avvicinò questa suorina, Suor Costantina, che pregò i dottori di consegnargli la bambina. Il professore la cacciò via, ma lei insistette fino a che le affidarono la piccola». La Milo racconta poi che la suora strinse la bambina al suo petto e poi cercò di rianimarla a sua volta con il massaggio cardiaco prima e la respirazione bocca a bocca poi: «Ma soprattutto – spiegava Sandra –  pregava, pregava la fondatrice del suo ordine, pregava, pregava, fino a quando sentimmo un sussulto e la bambina cominciò a respirare e poi pianse. Erano passati trenta minuti». Immediatamente la piccola venne trasferita in terapia intensiva neonatale dove trascorse i suoi primi mesi di vita tra la vita e la morte prima di essere dichiarata fuori pericolo. La grazia era ormai stata accordata a quell’infermiera consacrata che anche di fronte alla morte ha creduto e sperato oltre ogni speranza.

Si trattava di suor Costantina Ravazzolo, anche lei trentasettenne, padovana, nata solo otto giorni prima di Sandra Milo, il 3 marzo 1933 che a soli diciassettenne anni, aveva bussato alle religiose del Volto Santo. Era una donna di Dio, prima di essere infermiera, e così quel giorno, davanti a quella bimba senza vita e a quella madre straziata si rivolse alla fondatrice del suo ordine, Maria Pia Mastena, una preghiera arrivata al cielo tanto tempestivamente quanto la grazia accordata. Un miracolo,  riconosciuto  vent’anni dopo. Sottoposto alla commissione medica della Congregazione delle cause dei santi, il caso infatti ricevette parere unanime, l’evento risultò scientificamente inspiegabile e la fondatrice venne beatificata da Papa Benedetto XVI, era il 2005.

Veneta di Bovolone, classe 1881, al secolo Maria Teresa, Maria Pia Mastena iniziò fin da bambina ad avere episodi mistici con al centro proprio la devozione del volto di Cristo. Durante la prima guerra mondiale prestò servizio molto vicino all’epicentro delle battaglie sul Piave, pochi anni dopo scelse invece la clausura, prima di fondare una congregazione dedita all’istruzione e al soccorso dei più bisognosi. Tra i bisognosi nel suo cammino ha incontrato un’attrice che – pur nelle traversie di una vita mondana – non ha mai smesso di testimoniare questa grazia ricevuta grazie ad una donna che ha avuto fede.

Ora suor Maria Pia Mastena per diventare santa ha bisogno di un miracolo. E di qualcuno che lo chieda, con la stessa fede.

 

(Foto: Imagoeconomica)


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