Per iniziare "in modo mariano" il Mese di Settembre.
Pensate che la più antica e famosa preghiera rivolta a Maria, Sub tuum praesidium, è stata trovata in un papiro egiziano, copto, che secondo molti studiosi risale al 111 dopo Cristo, quindi in epoca antichissima. (QUI lo studio musicale dell'Antifona gregoriana del celebre Maestro Giovanni Vianini, Cantore, Organista e Direttore della Schola Gregoriana Mediolanensis, Basilica di San Marco, Milano N.d.R.)
Ed è una preghiera, una richiesta di intercessione rivolta dai primi cristiani alla Vergine Maria. Ascoltiamo questa preghiera antichissima: «Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio santa Madre di Dio. Non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, ma liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta».
Dunque, se noi cattolici invochiamo Maria e le chiediamo di intercedere presso Dio, di proteggerci e di liberarci dai pericoli, facciamo quello che hanno sempre fatto i veri cristiani, dalle origini e fino ai nostri giorni. In terzo luogo, noi cattolici prestiamo culto a Maria cercando di imitarne le virtù.
Questo culto è fondato sulla specialissima e singolare santità di Maria, che l'angelo ha chiamato «Piena di Grazia».
La storia offre conferme.
Se visitate le catacombe di Priscilla, a Roma, le catacombe dove si radunavano i primi cristiani, troverete una rappresentazione che risale al III secolo dove si vede bene la figura di un vescovo che, nell'atto di imporre il sacro velo ad una vergine cristiana, le addita come modello Maria, che è lì dipinta col bambino Gesù in braccio.
Come vedete, i primi cristiani erano convinti che la Vergine Maria fosse un esempio da imitare, specialmente da coloro che sceglievano la verginità consacrata come stile di vita al servizio di Dio.
La storia conferma che i cattolici, venerando Maria e cercando di imitarla non inventano niente di nuovo, ma ripetono ciò che i veri cristiani hanno sempre fatto.
Dalla pagina Facebook: Il Protestantesimo è fallito
I testi:
Greca
Ὑπὸ τὴν σὴν εὐσπλαγχνίαν,
καταφεύγομεν, Θεοτόκε.
Τὰς ἡμῶν ἱκεσίας,
μὴ παρίδῃς ἐν περιστάσει,
ἀλλ᾽ ἐκ κινδύνων λύτρωσαι ἡμᾶς,
μόνη Ἁγνή, μόνη εὐλογημένη.
Versione Romana
Sub tuum praesidium confugimus,
Sancta Dei Genetrix.
Nostras deprecationes ne despicias in necessitatibus,
sed a periculis cunctis libera nos semper,
Virgo gloriosa et benedicta
Versione Ambrosiana (più vicina al testo originale)
Sub tuam misericordiam confugimus
Dei Genitrix
(ut) nostram deprecationem
ne inducas in tentationem sed de periculo libera nos
sola casta et benedicta
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