Domenica 14 gennaio, nello Stato di Lara in Venezuela, per le strade di Barquisimeto si sono contate più di 2,7 milioni di persone. I pellegrini provenienti da tutto il Paese hanno marciato per più di 7,5 chilometri nel giorno della festa della Divina Pastora vergine. Il governatore dello Stato Adolfo Pereira in post su X ha riferito quanto durante la processione «regnavano la pace, la calma e la religiosità del popolo».
Il miracolo di fede che oggi circonda la Pastora parte da un sogno del 1703 di frate Isidoro a Siviglia, in Spagna. Nelle immagini era raffigurata una vergine vestita di bianco e blu circondata da pecore. Verso il 1736 il parroco della Basilica di Santa Rosa commissionò una statua dell’Immacolata Concezione, ma si racconta che per sbaglio vennero scambiate delle casse e l’effigie che arrivò al parroco fu quella della Divina Pastora. Il parroco provò a rinviarla ma in un modo o nell’altro non riuscì a restituirla. L’intero Paese fu d’accordo nel leggere quel fatto come un segno che la Divina Pastora sarebbe dovuta rimanere lì e divenire la patrona.
Il 14 gennaio di ogni anno, si realizza così la processione dell’immagine della Divina Pastora, durante la quale i fedeli trasportano la statua dalla sua chiesa nel paese di Santa Rosa fino alla cattedrale metropolitana di Barquisimeto e, al ritorno, visitano 44 chiese delle differenti parrocchie dello Stato. Il luogo di maggior pellegrinaggio in America è il santuario della Madonna di Guadalupe e il secondo è proprio quello della Divina Pastora in Venezuela. Quest’anno all’arrivo in cattedrale l’arcivescovo emerito di Coro, Mariano Parra, ha celebrato la Messa e ha detto nell’omelia: «Non è un caso che questa processione si sia tenuta 166 volte, e ogni volta il numero di persone che accompagnano la Divina Pastorella aumenta, diventando così una delle più grandi manifestazioni [della devozione mariana, ndr] nel mondo».
Monsignor Parra ha poi affermato che Dio manifesta la Sua volontà per la Chiesa in Venezuela attraverso la Divina Pastorella: «Maria, sotto l’invocazione della Divina Pastorella, oggi ci chiede – come discepoli di suo Figlio – di imparare da lei: vivere solo per Cristo e al suo servizio. Questa è la nostra ragione d’essere». L’arcivescovo emerito ha infine concluso chiedendo alla Divina Pastorella «di condurci a suo Figlio, Gesù Cristo, e aiutarci ad essere fedeli, a fare il giro del mondo seminando amore, giustizia e pace».
Quest’anno la 121esima Assemblea Plenaria Ordinaria, durante la quale i vescovi venezuelani hanno analizzato la situazione nazionale e le maggiori sfide che il nuovo anno presenta al Paese e alla Chiesa cattolica, si è conclusa a ridosso della festa della Divina Pastora, esattamente il 12 gennaio. Dopo l’incontro, i vescovi hanno pubblicato un’esortazione pastorale chiedendo a tutti i venezuelani di lavorare per la pace, la giustizia e la solidarietà fraterna, nonché di fare uno sforzo che permetta di «aprire porte e costruire ponti di comprensione e convivenza». I vescovi hanno anche richiamato l’attenzione sul «problema nazionale urgente» in materia economica, umanitaria, di immigrazione, istruzione e corruzione.
Inoltre l’anno 2024 ha visto la partecipazione alla processione del leader politico María Corina Machado, vincitrice delle primarie dell’opposizione venezuelana in ottobre. Senza approfittare della processione a fini politici, la leader ha affermato di trovarsi lì poiché l’anno scorso era assente per la morte del padre, «ho offerto questa visita a papà», ha risposto ai giornalisti. Ha poi commentato sui social: «Chiediamo [alla Vergine, ndr] di illuminare ogni nostro passo, ogni decisione, affinché sia sempre la migliore per il Venezuela. Quest’anno è l’anno più importante della nostra vita! Dio ci benedica e la Vergine sia sempre con noi». (Fonte foto: ANSA)
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