Un documento dell’Archivio diocesano di Imola ripropone una polemica fortissima che seguì la morte, avvenuta nel 1910, del principale apostolo del socialismo italiano. Si confessò prima di morire?
«Andrea Costa, Socialista, Politico, Massone, Gran Maestro Aggiunto del Goi». Con questo titolo, nel 2010, la loggia imolese e quella faentina del Grande Oriente d’Italia organizzarono un incontro per ricordare il 160° anniversario dalla nascita del «convinto libero muratore» e padre del socialismo italiano, l’imolese Andrea Costa (1851-1910).
Allievo prediletto di Giosuè Carducci all’Università di Bologna, fu dapprima anarchico sulle tracce del rivoluzionario russo Michail Bakunin, poi, dopo una condanna, Costa emigrò in Francia e in Svizzera e qui passò sulle sponde del socialismo. Nel 1882 fu il primo socialista a entrare in Parlamento e nel 1908 venne eletto anche vicepresidente della Camera. Al rientro dall’esilio, entrò anche nella massoneria, dove peraltro militavano già tanti compagni socialisti….
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