Sabato 25 Ottobre 2025

Papa Leone XIV, la luna di miele mediatica è già al tramonto (buon segno)

Il «Corriere» vede una chiusura sui gay, la «Repubblica» rovista nell’albero genealogico. Bene così

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Vedere il Sommo pontefice commuoversi guardando l'anello piscatorio cingergli l'anulare conferma non tanto la natura sentimentale di papa Leone XIV, quanto la umana consapevolezza di quale ministero abbia accettato di assumersi, «con timore e tremore», sapendo di non averne merito, come ha dichiarato lui stesso. Con la chiara coscienza di ciò che è chiamato ad essere e a compiere, dunque, prosegue nel servizio che la sua vocazione gli richiede, all'insegna di quel di più di amore che il ministero petrino implica; un amore oblativo, che porta a dare la vita per i fratelli e si nutre dell'amore totale e incondizionato di Cristo per lui. E se i motivi per rallegrarsi e rendere lode a Dio della condotta del pontefice  per tanti cattolici non fanno che moltiplicarsi sembra invece che certa stampa abbia iniziato presto a dispiacersene. Un po' bizzarra, come reazione: il Papa ripete con chiarezza e carità e secondo lo stile e gli accenti personali la medesima verità di cui la Chiesa è sorgente e che è chiamato a custodire. Anche la tentazione di contrapporlo al suo immediato predecessore, che non manca mai di ricordare con rispetto e devozione, fa parte di questo malcostume, e di quello più generale che colpisce tutta la comunicazione contemporanea fatta di polarizzazioni continue e contrapposizioni esasperate (ed esasperanti). Anche su questo si è espresso Leone XIV, ma in particolare ha causato dei mal di pancia diffusi quando, udite, udite!, ha osato parlare del valore della famiglia come società autentica che precede qualsiasi istituzione e che si fonda sull'unione stabile tra un uomo e una donna. Apriti Cielo, per alcuni! Ma chissà a quale cielo si rivolgono. Nel recente incontro con il corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede aveva infatti richiamato alla responsabilità i capi di governo rispetto alle gravi ingiustizie sociali ed economiche che feriscono i popoli e invitato ad investire sulla famiglia “fondata sull’unione stabile tra uomo e donna, ‘società piccola ma vera, e anteriore a ogni civile società’”. Per Fanpage questa preclara dichiarazione significherebbe, papale papale, che il capo della Chiesa cattolica chiude alle coppie omosessuali, mentre papa Francesco, sempre secondo loro, avrebbe aperto alla concezione di famiglie di vario genere e tipo. Colpisce, ma non più di tanto, il disappunto di un Vito Mancuso che già a 48 ore dalla sua elezione al soglio pontificio il 10 maggio lamentava nelle parole del Papa i «primi passaggi stonati» denunciando affermazioni che lo avrebbero «sorpreso negativamente». A dire la verità, questo suo disagio funziona un po' come indicatore inequivocabile di come la Chiesa continui ad essere al servizio del mondo e della sua salvezza e proprio per questo detestata, irrisa, sentita estranea dal mondo stesso. Per Mancuso l'associazione della riduzione di Cristo a semplice leader carismatico con un ateismo di fatto sarebbe un'equazione ingiusta e infelice dal momento che ci sono altri modi di credere in Dio. Non è così però secondo la verità che la Chiesa cattolica ha l'umile certezza di portare in dote al mondo: che il volto del vero Dio sia proprio quello che si è rivelato in Cristo e non un altro. Cosa avrebbe dovuto dire o fare papa Leone? Scambio di elogi e medaglia per l'impegno religioso a tutti i pur nobili tentativi umani e nessun riferimento alla pretesa di verità di Cristo - così nessuno si offende, oppure esattamente ciò che sta facendo proseguendo il cammino pur accidentato e faticoso della bimillenaria tradizione cattolica? Fa quasi tenerezza, per contro, la sparata di una testata d'oltreoceano che godrebbe pure di un certo prestigio, il New York Times, ripresa con solerzia da Repubblica, che spaccia come scoop la scoperta della infedeltà di tal Salvatore Giovanni Riggitano, avo del pontefice, il quale ebbe una relazione illecita nonostante fosse coniugato con tal Susaznne Fontaine. Correva l'anno 1917 in quel di Chicago. E quindi? Questa condotta peccaminosa, riprovevole e illegale da parte di un antenato dell'attuale pontefice dovrebbe inficiare la verità sul matrimonio pensata da Dio stesso? Niente, è più forte di loro. Continuano a militare in un apparentemente inestinguibile Sessantotto per sovvertire qualsiasi autorità e riferimento morale e si comportano come delle laicissime beghine. (Fonte foto: Imagoeconomica) ABBONATI ORA ALLA RIVISTA!

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