Sabato 25 Ottobre 2025

«Il cardinale Pell piaceva ai giovani in cerca della vera fede cattolica»

Parla Tracey Rowland, autrice della raccolta fresca di stampa “Remembering George Cardinal Pell”

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Non un'agiografia, ma un “caleidoscopio”, in cui i ricordi lasciati agli amici riflettono le diverse sfaccettature di un uomo e della sua personalità. Così la teologa Tracey Rowland ha descritto a The Catholic World Report la raccolta da lei compilata e recentemente pubblicata da Ignatius Press, “Remembering George Cardinal Pell: Recollections of a Great Man of the Church”. I cardinali Gerhard Muller, Timothy Dolan e Thomas Christopher Collins sono solo alcuni dei nomi più importanti che hanno contribuito a commemorare il cardinale australiano a due anni dalla sua morte, il 10 gennaio 2023. Proprio pochissimi giorni prima di morire, peraltro, il porporato australiano aveva inviato alla rivista cartacea del Timone un suo ricordo di Benedetto XVI, che Pell accolse in occasione della XXIII Giornata mondiale della gioventù, quando era arcivescovo di Sidney (e a proposito di rivista cartacea, in questi giorni c'è ancora la possibilità di abbonarsi con uno sconto speciale: abbonamento annuale plus – sempre a casa tua entro il 10 del mese - a 49,90 euro, anziché 55,90, e l’abbonamento annuale a 39,90 euro, anziché 45). La raccolta si concentra sulla sua importanza per il cattolicesimo australiano (tanto che l'autrice ha aggiunto delle note per spiegare il contesto storico e culturale della sua attività ai lettori del resto del mondo): “Il cardinale Pell ha offerto un insegnamento chiaro e inequivocabile su ciò che significa essere cattolici, ed è stato pronto a prendersi le ripercussioni sociali per questo” spiega Rowland, raccontando la marginalizzazione dei cattolici nel Paese, specialmente nello stato di Victoria, dove George Pell è nato e cresciuto. Victoria, e la sua capitale Melbourne, sono il centro del marxismo culturale e del sentimento anti-cattolico in Australia, quindi non stupisce che fosse particolarmente invisa la fede impopolare e senza sconti del cardinale. La classe dirigente di Victoria festeggiava quando Pell fu processato per i casi di abuso sui minori, l'importante non era se fosse effettivamente colpevole (infatti fu prosciolto da tutte le accuse), ma togliere di mezzo un nemico. Il libro descrive anche la profonda pace e ottimismo anche di fronte alle terribili e diffamanti accuse, secondo lui legate anche al suo ruolo nella riforma finanziaria del Vaticano. Ma oltre alla fede, le parole degli amici ne raccontano anche tutta l'umanità. Dal suo linguaggio colorito, tipicamente australiano, alla sua difficoltà con computer, lavatrici e tutto ciò che è tecnologico, passando per il suo grande talento per il football e il suo senso dell'umorismo: racconta l'australiano Padre Greg Morgan che, quando i suoi libri di Derrida e Foucalt furono notati da Pell, il cardinale gli disse “Buon Dio Greg, (dopo aver letto quegli autori) riesci ancora a dire le preghiere, figuriamoci la Messa?”. Pell era apprezzato soprattutto dai cattolici più giovani, che vedevano nel suo coraggio un'ispirazione a vivere la propria fede in una società in cui questa è impopolare. Aveva capito che per affrontare queste difficoltà c'è bisogno di una fede ben fondata: “Aveva capito che se la formazione alla fede di una persona si fermava dopo la scuola elementare, difficilmente avrebbe saputo destreggiarsi con successo tra le 'mine' dell'ateismo che avrebbe sicuramente incontrato all'università” ha spiegato Rowland. (Foto: Imagoeconomica) ABBONATI ORA ALLA RIVISTA!

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