9° premio per la libertà religiosa di ACN
Politica, informazione e guerra nel nuovo libro di Agnoli
Anche l’Ue, le fake news e altri malanni in un saggio davvero ricco e da non perdere. Prefazione di Marcello Foa
18 Maggio 2023 - 12:01
Agnoli vuole, per così dire, risvegliare un interesse connaturato all’uomo, che è, per Tommaso d’Aquino, molto più che per Aristotele, “animale sociale”, “animale politico”. L’autore parte proprio da questa definizione classica per sottolineare la continuità, ma anche la grande distanza tra il pensiero politico greco e quello cristiano; prosegue poi analizzando lo spirito delle utopie, le ideologie politiche moderne e contemporanee, sino agli orrori del Novecento.
L’ultimo capitolo della prima parte è dedicato all’attualità: cosa ha a che vedere l’Unione Europea di oggi, con il progetto dei fondatori, tutti cattolici? Perchè l’Unione Europea appare un’istituzione senz’anima e nichilista, sovente pervasiva ed oppressiva, mentre, quando servirebbe, come in occasione della guerra che sta insanguinando l’Ucraina, diventa afona ed insignificante?
La seconda parte del libro analizza la visione della guerra nella storia, in particolare prima di Cristo, dopo l’avvento del cristianesimo e in conseguenza della progressiva secolarizzazione dell’Occidente. Come ha fatto la guerra da realtà naturale come era per gli antichi, a diventare “stipendio del peccato”, da evitare il più possibile, ed infine, “sola igiene del mondo”, con l’affermarsi delle filosofie moderne, della statolatria e dello “stato panteista”, come lo definiva don Luigi Sturzo?
Infine la terza parte: una breve ma intensa storia della censura, dell’informazione e della disinformazione, a partire dall’invenzione della stampa. E’ questa terza parte a condurre il lettore in una comprensione maggiore delle due precedenti: perché le ideologie vincenti, da quella protestante in poi, hanno viaggiato sulla propaganda, e la gran parte delle guerre contemporanee, presentate come “buone” e “umanitarie”, sono state vendute come tali proprio grazie al controllo dell’informazione e alla menzogna sistematica ed organizzata. C’è spazio, però, anche per i grandi giornalisti, che hanno lottato per la verità ed il bene del prossimo, come Giovannino Guareschi e Fritz Gerlich, Roaul Follerau e Dominique Lapierre...
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