Venerdì 24 Ottobre 2025

Il materialismo e il sussurro del tentatore

Da alcuni pensieri e meditazioni, in gran parte inediti, di Karol Wojtyla-Giovanni Paolo II ecco una riflessione sulle radici profonde della visione materialista del mondo

ARCHIVIO SFOR
Per gentile concessione dell’editore pubblichiamo uno stralcio del libro di Karol Wojtyla-Giovanni Paolo II, “La meta è la felicità” (Ed. Ares, pag. 216, € 16.80). Si tratta di una raccolta di 366 frammenti di Karol Wojtyla, quasi tutti inediti in Italia, numerosi persino in Polonia. La Prefazione è di Papa Francesco. L’idea di questa raccolta nasce da don Paweł Rytel-Andrianik – attualmente direttore della sezione polacca di Radio Vaticana-Vatican News – per destare l’attenzione su testi inediti di Karol Wojtyła, sacerdote, vescovo e cardinale, prima della sua elezione al Soglio Pontificio. * La visione del mondo materialista e atea è ancora come quel richiamo del tentatore che ha abbattuto il primo uomo; quel tentatore che disse: sarete come Dio; quel tentatore che disse a Dio: non ti servirò. E se prendiamo ciò che sta alla base di tutta la visione materialistica, che si sta insinuando in vari modi nella mente e nell’anima dell’uomo moderno, allora vediamo che alla base c’è proprio questo: sarete come dei; l’uomo si crea degli idoli, questi idoli diventano varie opere, opere dell’uomo, opere della tecnica – a volte grandi e a volte anche piccole, che gli oscurano il grande Creatore, che ha dato origine a tutto, e senza del quale anche queste opere non esisterebbero, qualcuno doveva far esistere tutto ciò da cui l’uomo crea le sue opere. E tuttavia quest’uomo, creando le sue opere da ciò che è opera di Dio, molto spesso con queste opere di Dio oscura sé stesso. Perché è al lavoro il sussurro di quello spirito rifiutato, Satana, che aveva già detto ai primi uomini: sarete come Dio; ed egli stesso usa questa espressione ribelle: non voglio servire. (Foto Ansa)

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