Venerdì 24 Ottobre 2025

Regno Unito, la polizia non può dire “pecora nera”. «È razzismo»

Le nuove linee guida sono bocciate come «totalmente folli» anche da agenti di polizia di colore

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Sulle pagine del Timone di gennaio (qui per abbonarsi), i lettori trovano un lungo servizio a firma della giornalista Lorenza Formicola, la quale, numeri alla mano – e raccogliendo le dichiarazioni di due esperti internazionali, il sociologo Eric Kaufmann e il politologo Alexandre del Valle –, racconta il declino internazionale dell’ideologia woke, la versione ancor più esasperata di quel politicamente corretto che, con la rielezione di Donald Trump alla Casa Bianca, sembra avere i giorni contati. Almeno negli Stati Uniti, s’intende. Nell’Occidente più largamente inteso, infatti, il politicamente corretto continua a dilagare con effetti che, a volte, oscillano tra il surreale e il comico. Ne è una prova quanto avviene nel Regno Unito dove i funzionari di polizia del Bedfordshire e le forze di polizia dell'Hertfordshire e del Cambridgeshire hanno realizzato un nuovo vademecum sulla diversità, l'uguaglianza e l'inclusione per i loro ufficiali e il personale talmente assurdo da aver attirato – ed è tutto dire – l’attenzione della stessa stampa britannica, corsa ad informare i suoi lettori di questa novità. Sì, perché queste nuove linee guida sostanzialmente chiedono agli agenti di polizia di non impiegare più espressioni come «pecora nera» o «lista nera» nel momento in cui potessero risultare offensivi. C’è di più: in questa guida – i cui particolari sono stati svelati dal Telegraph – c’è anche qualche spruzzatina di femminismo e d'arcobaleno, col genere sessuale presentato come un mero «costrutto sociale relativo a comportamenti ed attributi»; il testo, «riferimento per persone e ufficiali», ricorda anche che «esiste una gamma di identità di genere più ampia rispetto a quella maschile e femminile». Insomma, guai agli agenti di polizia di Sua Maestà se osano anche solo citare l’ordine esecutivo firmato nei giorni scorsi da Trump, che ricorda l’esistenza di due soli sessi: il maschile e il femminile. Guai davvero. Ironie a parte, tornando al surreale vademecum per gli agenti britannici c’è da dire che esso sconsiglia anche di parlare di «donna incinta» - non sia mai, molto meglio parlare di «persona incinta» -, mentre esorta ad occuparsi della fragilità bianca, intesa come condizione «in cui alcune persone bianche non sono in grado di affrontare o elaborare le informazioni che ricevono sul razzismo». Potremmo continuare a lungo con la descrizione di questo bizzarrissimo documento, se non fosse che c’è già chi, appreso della sua esistenza, ha sonoramente bocciato le nuove linee guida che contiene come «totalmente folli». Peccato che queste non siano le esternazioni di qualche intellettuale conservatore o di qualche anziano «maschio bianco etero e cattolico» - per riprendere la categoria del nemico perfetto, che ho trattato nel mio ultimo libro, edito proprio dal Timone -, bensì di Festus Akinbusoye, il primo commissario di polizia e criminalità (Pcc) di colore del Regno Unito nonché ex dirigente proprio della polizia del Bedfordshire, che queste linee guida ha emanato. Akinbusoye ha fatto sapere che avrebbe avuto innumerevoli dubbi, se questo documento fosse stato sottoposto alla sua attenzione mentre era nel Bedfordshire. «Le nostre forze servono comunità diversificate e siamo lieti di avere una forza lavoro inclusiva e culturalmente intelligente», è stata invece la replica di un portavoce degli attuali dirigenti delle forze di polizia che hanno elaborato queste linee guida; che, a quanto pare, hanno una concezione tutta loro su cosa sia «intelligente»…(Foto: Pexels.com) ABBONATI ORA ALLA RIVISTA!

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