Venerdì 24 Ottobre 2025

Perché il Green non decolla

Il punto del colonnello Giuliacci sulle scelte infelici dell’Unione Europea, sulle contraddizioni verdi e altri motivi per cui la transizione verde è al palo

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Siamo in una fase storica nelle quale è di tutta evidenza come il Green stia perdendo...colore, per così dire. E le energie rinnovabili? I parchi fotovoltaici sono equivalenti a piccole centrali elettriche, con dimensioni introno mezzo km quadrato, tappezzato da pannelli solari.
  1. È la principale e fondamentale forma di energia rinnovabile  di cui disponiamo e che dovrebbe consentire all'Italia di uscire dalla schiavitù energetica dei combustibili fossili entro prossimi 10-15 anni Però stanno incontrando le resistenze locali ( questo non è il primo caso) per l'inevitabile impatto paesaggistico. Quindi il mondo Green che prima sosteneva a spada tratta ( giustamente)  i fotovoltaico adesso è lo stesso  che “in ambito locale “dice "no" in nome del rispetto per l'ambiente. Insomma parchi fotovoltaici "sì"  purché però non vengano messe vicino al ...mio giardino. La stessa resistenza locale viene riservata alle pale eoliche, la seconda energia rinnovabile sulla quale conta l'Italia. I ricorsi amministrativi che innescheranno ritarderanno la costruzione di tali presidi energetici.
  2. A questo si aggiungono alcune scelte infelici dell’Unione Europea in campo ambientale
    • la penalizzazione insensata dall’agricoltura, un danno ingente per l’Italia che vanta la migliore del mondo (recentemente la imposizione di etichette di dissuasione sulle BTG di vino)1
    • .2 L’imposizione dell’'auto elettrica che si rivelato un flop. Costano troppo e per di più si fa finta di ignorare che per ricaricare le auto elettriche bisogna allacciarsi alla rete elettrica che però oggi è alimentata al 60% da Centrali alimentate ancora per lo più a combustibili fossili e quindi con conseguente maggiore immissioni di Gas serra nell’atmosfera. L’auto elettrica va bene solo in ambito cittadino. L’auto elettrica è ottimale solo in ambito urbano
    • la coibentazione degli edifici (costa molto caro) e non tutti potranno ottemperare alla norma
  3. E ‘allora chiaro che entro il 2035 l’obiettivo di ridurre in maniera consistente le energie fossili non sarà raggiunto e il conseguente inarrestabile aumento della temperatura del pianeta (oltre 1-5 gradi?) farebbe raggiungere il temibile punto di non ritorno
  4. Unica possibile via uscita, ricorrere alle centrali nucleari di 4 generazione pronte (Italia compresa ) per i 2030. Lo dico come Fisico e quindi come profondo conoscitore della materia. Sono più piccole, decisamente più
  5. Ma la via del nucleare ha difficoltà ad affermarsi per 2 motivi
5.1  “the people” si allarma appena sente nominare  l’aggettivo “nucleare”, perché materia difficile da capire, e per di più dipinta sempre a tinte fosche  al riguardo gli ambientalisti . Occorrerebbero programmi televisivi ove già fin da adesso si faccia un serio dibattito sulla materia, onde attenuare questa atavica repulsione 5.2 le centrali di 4^ generazione hanno bisogno di 10 anni circa per essere costruite, quindi che investe in tale settore deve sapere oggi e no tra 5-10 anni l’approvazione ne del progetto (Foto: screenshot MeteoGiuliacci/ Imagoeconomica)  

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