Teologia del corpo
Mai più soli, forse
C’è una malattia che miete anime oltre che corpi. C’è un Occidente molto affetto, ma non di Covid-19. E se il vero virus fosse la solitudine? Il dossier del Timone con Mattia Ferraresi, monsignor Massimo Camisasca, Benedetta Frigerio e Pupi Avati
01 Luglio 2020 - 07:14
									
Dopo i mesi di lockdown a causa del Covid-19 e le misure di distanziamento sociale avremmo voglia di non essere mai più soli. Invece, leggendo Solitudine, libro del giornalista Mattia Ferraresi (Il Foglio e The New York Times), ci siamo accorti che la malattia è in mezzo a noi…gli abbiamo chiesto perché.
Ma accanto a quello “cattivo” da isolamento c’è un distacco “buono”, quello per la ricerca
 di Dio. «La vera solitudine è popolata di molti volti e di molti nomi», ricorda il vescovo Massimo Camisasca.
Benedetta Frigerio racconta storie vere di esistenze ritrovate obbedendo a un legame. L’assenza di limiti crolla davanti a un bambino, un pastore e a un caffè con un amico.
Per il regista Pupi Avati, intervistato da Andrea Zambrano, la solitudine può anche rivelarsi una risorsa: «La pandemia mi ha fatto scoprire la forza di mia moglie. E ho trovato il tempo per scrivere un romanzo…»
			








			
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