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13.12.2024

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A Mosca, a Mosca!
31 Gennaio 2014

A Mosca, a Mosca!

 

 

 

Accade in Russia, tra le macerie spirituali lasciate dal comunismo. Inaugurata, anche con un concerto, una biblioteca per la diffusione di libri cristiani. Utili a cattolici e ortodossi. Piccolo, ma importante segno che nel nome di Cristo l’uomo può davvero sperare.

Devo confessare che appena mi è arrivata la richiesta, da parte degli amici di Russia Cristiana, di tenere il concerto inaugurale della Biblioteca dello Spirito, a Mosca, ho subito pensato di recarmi, approfittando dell’occasione, nella Piazza Rossa e di cantare lì la mia Ballata del Potere che ho composto nel 1969 per confutare la psuedo risposta marxista ai problemi dell’uomo e dell’umanità e che ho cantato in tutti questi anni nonostante intimidazioni, minacce e sarcasmi di ogni tipo. Ma quello che è accaduto in quei giorni a Mosca è stato troppo grande perché io potessi anche solamente ricordarmi di questa piccola e meschina “rivincita”: mi rendo conto di avere partecipato ad un avvenimento davvero importante nella storia della Chiesa in Russia, perché la Biblioteca dello Spirito è il primo luogo pubblico di incontro di cattolici e ortodossi nel suolo di quella grande nazione.
Per comprendere meglio la portata di questo fatto è necessario ripercorrere brevemente la storia della Biblioteca. L’avventura inizia nel 1993, quando la Conferenza Episcopale Russa propone alla Fondazione Russia Cristiana di aprire a Mosca un centro di distribuzione di libri religiosi per sostenere il lavoro pastorale del clero della rinascente Chiesa Cattolica. Così nel novembre del 1993, in un appartamento alla periferia di Mosca, inizia l’attività, sostenuta dall’Associazione Aiuto alla Chiesa che Soffre, in collaborazione con la Charitas. L’ispirazione ecumenica che muove questa impresa è semplice e concreta: cercare sinergie con altre persone per aiutarsi a testimoniare che “Cristo è tutto in tutti”.
L’attività culturale, l’editoria, la diffusione di testi cristiani nei territori dell’ex Unione Sovietica sono gesti inventati via via fino ad un primo accordo con l’Accademia Teologica Ortodossa di Mosca per distribuire la Bibbia in tutti i seminari ortodossi russi. Questa collaborazione approfondisce la coscienza che la Biblioteca è uno strumento importante per il dialogo tra le due Chiese e nel 1995 nasce un programma di diffusione di testi religiosi, i “Libri per Posta”, che è tuttora il programma di vendite per corrispondenza più importante della Russia e raggiunge i paesi più remoti.
La collaborazione tra alcuni ortodossi e cattolici porta ad una crescente reciproca stima e ad una vera amicizia fino ad un passo formale di grande importanza: nel maggio del 2000 la Biblioteca viene rifondata come organizzazione non-commerciale e Centro culturale, e i fondatori sono l’arcivescovo cattolico a Mosca Mons. Kondriusiewicz, il metropolita ortodosso Filaret di Minsk e Russia Cristiana.
Questo passo richiede anche una maggiore visibilità e parte così l’avventura della nuova sede con l’acquisto della “Casa Botkin”, una dimora storica in via Prokrovka , 400 metri quadrati al centro di Mosca; attualmente il Centro Culturale Biblioteca Dello Spirito ha un direttore, il dotI. Jean Francois Thiry, e 13 dipendenti, distribuisce in media 500 libri al giorno, realizza progetti educativi e caritativi in ambienti religiosi e di recupero sociale e ha in preparazione ben 15 volumi. Dopo il milionesimo libro distribuito è nato nel dicembre scorso il progetto “Teologia Cristiana del XX secolo”, in cui la Biblioteca si è impegnata assieme alla commissione teologica del Patriarcato di Mosca a realizzare in russo i testi più significativi del pensiero cristiano contemporaneo per seminari, accademie teologiche, università e accademie laiche.
Sono in seconda fila, dietro le autorità convenute ed è il grande giorno dell’inaugurazione: oggi i saluti e gli interventi, domani il mio concerto.
La sala è gremita in modo inverosimile e le troupe televisive (c’è anche la RAI) faticano a muoversi; io sono ancora pieno di emozione e di gioia per aver cantato la mia Ave Maria nella Chiesa di San Luigi dei Francesi, per settant’anni l’unica Chiesa Cattolica in Russia, e non mi accorgo che c’è un posto a sedere per me; molti giovani seguono l’avvenimento nelle salette late-rali davanti agli schermi televisivi. Ci sono anche una cinquantina di italiani in viaggio con me, che mi hanno adottato come nonno e non mi fanno mancare niente, e c’è il mio pianista Flavio Pioppelli, anche lui frastornato ed emozionato per la grande festa. Manca solo Padre Scalfi, impossibilitato a venire, senza il quale nulla di tutto questo sarebbe accaduto. Dopo la lettura del messaggio del Patriarca Aleksij Il e del telegramma del Papa, il Cardo Poupard, alla presenza dell’arcivescovo Kondrusiewicz, del Nunzio Mennini e dei rappresentanti del Patriarcato di Mosca, sottolinea come questa Biblioteca sia chiamata per sua natura ad essere un atto di Fede, di fiducia nella fecondità della Fede; di Speranza, per fecondare e accompagnare la realtà verso la piena trasfigurazione; di Carità, che è la forza attraverso la quale si realizzano le promesse di Dio nella storia. Quattro splendidi capolavori del XV secolo della collezione di Victor Bondarenko rifulgono sotto le luci dei riflettori e nel pomeriggio il convegno “Oriente e Occidente, scambio di doni” vede la partecipazione del cardo Poupard, di Vladimir Legojda, direttore di una rivista ortodossa per i giovani, della storica Ol’ga Vasil’eva, di Adriano Dell’Asta, dell’Università cattolica di Milano e di una bizantinologa dell’Università Statale di Mosca.
E il concerto? Il concerto il giorno dopo, con la sala piena di russi e italiani è stato bellissimo anche per me: capita di rado di avere l’impressione che tutto sia già accaduto e bisogna solo stare attenti a non rovinare nulla… e così ho cercato di fare io, con la magistrale interpretazione al piano di Flavio Pioppelli: ho lasciato che le canzoni volassero da sole tra i ricordi, i volti degli amici vecchi e nuovi, Siniaskji , Alexander Galic, don Ricci e con il detto di San Basilio che Padre Romano Scalfi ci ha consegnato alla partenza: “Dona forza alla Chiesa con la concordia”.

IL TIMONE – N.40 – ANNO VII – Febbraio 2005 pag. 16 -17

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