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11.12.2024

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Adamo
31 Gennaio 2014

Adamo

 

 

 

 

Vi è un principio nella storia del genere umano ed è quello in cui Dio disse: “Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza” (Gn 1,26). E “II Signore Dio plasmò l’uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente” (Gn 2,7). Due azioni possenti: la formazione del corpo e l’infusione in esso dell’anima. Un corpo perfetto, vivo, Adamo. L’ebraico ‘adama’ significa “terra”. Gli elementi presenti nel corpo umano appartengono tutti alla terra.
Come Dio abbia potuto fare l’occhio, l’orecchio, il cuore e, di quel perfettissimo aggregato di microscopiche cellule cerebrali, la fantastica centrale dell’ideazione, della fonazione, della memorizzazione, della sensibilità, del movimento ci sarà svelato nella vita eterna.
Un plurale esprime l’atto della creazione dell’uomo: “Facciamo…”. “In principio era il Verbo…, era Dio… e tutto è stato fatto per mezzo di lui” (Gv 1,1-3), con quella Sapienza che è “un’emanazione della potenza di Dio” (Sap 7,25), poiché il Verbo è “irradiazione della sua gloria e impronta della sua sostanza” (Eb 1,3). Nel Genesi, per la creazione di tutte le cose, vi è il singolare disse, preceduto dal plurale Elohim, ma, per la creazione dell’uomo, vi è il plurale: facciamo l’uomo.
Dio, uno e trino, dunque forma l’essere umano, il capolavoro della creazione. Potenza, Sapienza, Amore sono tre fasci di luce di una sola sorgente: Elohim, Dio. L’uomo è simile a Dio per le sue facoltà intellettive, morali e spirituali e per la libertà, che è un suo diritto inalienabile. Proprio perché libero, Adamo dovrà scegliere se obbedire o no a un ordine di Dio. Fare il volere di un altro significa amarlo. Dio chiede ad Adamo un atto di fiducia e gliene spiega la ragione: “dell’albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, quando ne mangiassi, certamente moriresti” (Gn 2,17).
Poi un’altra voce risuona nelle orecchie di Eva: “Non morirete… Anzi, Dio sa che quando ne mangiaste,… diventereste come Dio” (Gn 3,4). È la voce di Satana, ed essi l’ascoltano. Hanno ritenuto Dio geloso della sua onnipotenza e menzognero. Ma Dio non ha mentito. Paolo dice: “A causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e col peccato la morte…” (Rm 5,12).
Un giorno Dio disse del suo popolo: “Essi come Adamo hanno violato l’alleanza, … mi hanno tradito” (Os 6,7). Bisognava riparare la colpa di Adamo con un atto di amore infinito: “Dio… ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna” (Gv 3,16). E Paolo scrive: “Come tutti muoiono in Adamo, così tutti riceveranno la vita in Cristo” (1 Cor 15,22).
Nonostante la sua gravissima colpa, il primo uomo fu così grande che il Siracide dice di lui: “… superiore a ogni creatura vivente è Adamo” (Sir 49,16). Adamo non è un mito. Luca (3,38) fa risalire a lui la genealogia di Gesù come è scritto anche nel Libro delle Cronache (1 Cr 1,1).

IL TIMONE – N. 10 – ANNO II – Novembre/Dicembre 2000 – pag. 58

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