L’8 dicembre 2007 la Congregazione per il Clero ha pubblicato il documento "Adorazione, Riparazione, Maternità spirituale per i sacerdoti". Nella lettera, destinata a tutte le diocesi del mondo, si chiede ai vescovi di «farsi parte attiva e di promuovere veri e propri cenacoli in cui chierici, religiosi e laici si dedichino alla preghiera sotto forma di adorazione eucaristica continuata», in modo che «si elevi a Dio una preghiera di adorazione, ringraziamento, lode, domanda e riparazione con lo scopo precipuo di suscitare sante vocazioni allo stato sacerdotale e, insieme, di accompagnare spiritualmente, con una sorta di maternità spirituale, quanti sono già stati chiamati al sacerdozio ministeriale».
La Santa Sede, nel promuovere questo movimento di preghiera di adorazione, affida alla Vergine Maria, Madre del sommo sacerdote Gesù Cristo, ogni sacerdote, il suo ministero e la sua santificazione. In particolare, nella lettera si auspica che anime femminili consacrate, seguendo l'esempio della Beata Vergine, «adottino spiritualmente sacerdoti per aiutarli con l'offerta di sé, l'orazione e la penitenza».
Benedetto XVI, nel suo Messaggio in occasione della Giornata del malato celebrata l'11 febbraio, ha ribadito che «esiste un legame inscindibile tra la Madre e il Figlio generato nel suo seno per opera dello Spirito Santo, e questo legame lo avvertiamo, in maniera misteriosa, nel Sacramento dell'Eucaristia». In diverse apparizioni la Vergine Maria ha confermato questo inscindibile legame e ha chiesto di venire ad adorare suo Figlio nel sacramento dell'eucaristia: nel 1830 a Rue du Bac disse: «Venite a pregare ai piedi di questo altare». La storia della Chiesa è ricca di persone che si sono consacrate a Dio grazie alle preghiere di madri amorevoli.
È il caso di Eliza Rolls Vaughan, inglese di famiglia protestante. Dopo il matrimonio nel 1830 con il colonnello cattolico John Francis Vaughan, si convertì al cattolicesimo e, animata da un profondo amore per Dio e per la Chiesa, decise insieme al marito di chiedere al Signore numerosi figli e tante vocazioni religiose. Per questo Eliza pregava ogni giorno stando un'ora in adorazione davanti al Santissimo Sacramento. I frutti non mancarono: i Vaughan ebbero quattordici figli: otto divennero sacerdoti, tra essi anche un vescovo e un cardinale, mentre quattro delle figlie si consacrarono alla vita religiosa.
A Lu, nel Monferrato, verso la fine dell'Ottocento, molte madri avevano il desiderio di donare alla Chiesa vocazioni alla vita religiosa. Ogni martedì si riunivano nell'adorazione al Santissimo Sacramento sotto la guida di un sacerdote e alla domenica facevano la comunione con questa intenzione. Nel giro di qualche anno a Lu maturarono ben 323 vocazioni alla vita consacrata!
Ecco cosa apparve in sogno al cardo Nicola Cusano (1401-1464), figura eminente della Chiesa di quel periodo: «Entrati in una piccola chiesa… al cardinale si manifestò una visione immane. Migliaia di religiose pregavano… le loro braccia erano aperte e le mani rivolte verso l'alto, in una posizione di offerta.
In questa visione le suore, nelle loro mani povere e sottili, tenevano uomini e donne, imperatori e re, città e paesi. La maggior parte di esse, però, sosteneva in mano un solo fratello o sorella. Nelle mani di una giovane ed esile monaca il cardinale Nicola vide il Papa. Si capiva quanto il carico gravasse su di lei, ma il suo volto brillava di gioia. Sulle mani di una anziana suora giaceva lui stesso, Nicola Cusano, vescovo di Bressanone. Egli riconobbe chiaramente se stesso con le sue rughe e con i difetti della sua anima e della sua vita. Osservava tutto con gli occhi spalancati e spaventati, ma allo spavento subentrò presto una indescrivibile beatitudine.
La guida che si trovava al suo fianco, gli Sussurrò: "Vedete come, nonostante i loro peccati, sono tenuti e sorretti i peccatori che non hanno smesso di amare Dio". Il cardinale domandò: "Cosa succede allora a coloro che non amano più?". Improvvisamente, sempre in compagnia della sua guida, si trovò nella cripta della chiesa, dove pregavano altre migliaia di Suore. Mentre quelle viste in precedenza reggevano le persone con le loro mani, queste nella cripta le sostenevano con i cuori. Erano profondamente coinvolte, perché si trattava del destino eterno delle anime. "Vedete, Eminenza", disse la guida: "così vengono tenuti coloro che hanno smesso di amare.
A volte succede che si riscaldano al calore dei cuori che si consumano per loro, ma non sempre. Talvolta, nell'ora della morte, passano dalle mani di coloro che ancora li vogliono salvare a quelle del Giudice divino, con il quale devono poi giustificarsi anche per il sacrificio offerto per loro. Nessun sacrificio resta senza frutto, ma chi non coglie il frutto offertogli matura il frutto della rovina". Il cardinale fissò le donne vittime volontarie. Egli aveva sempre saputo della loro esistenza. Mai però gli era stato così chiaro cosa esse significassero per la Chiesa, per il mondo, per i popoli e per ogni singolo"».
(Congregatio pro Clericis, Adorazione, Riparazione, Maternità Spirituale per i Sacerdoti, 8 dicembre 2007).
IL TIMONE N. 74 – ANNO X – Giugno 2008 – pag. 47
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