Pochi nomi evocano nella storia recente della Chiesa italiana un ruolo tanto incisivo quanto quello del cardinale Camillo Ruini. Teologo di profonda formazione, protagonista della vita ecclesiale e del dialogo pubblico tra fede e cultura, Ruini ha accompagnato e guidato per oltre due decenni il cattolicesimo italiano in una stagione di grandi trasformazioni. È stato presidente della Conferenza Episcopale Italiana dal 1991 al 2007 e vicario generale del Papa per la diocesi di Roma, stretto collaboratore di san Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI.
Sul Timone di ottobre il giornalista Francesco Boezi ha fatto con il cardinale Ruini una lunga intervista, che ha consentito al porporato non solo di spaziare su tanti fronti - la vita pubblica, i giovani, la politica e ovviamente la Chiesa -, ma anche di condividere, oltre alla sua proverbiale saggezza, la sua speranza. Che resta forte e tangibile nelle sue parole, specie quando osserva: «Il futuro dipende dalla libertà di Dio che, per nostra fortuna, si identifica con la misericordia». Ne esce un dialogo che, a ben vedere, è più d’una semplice intervista, risultando un dialogo davvero profondo, tra bilanci e prospettive.
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