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13.12.2024

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Chi ha paura dei miracoli?
31 Gennaio 2014

Chi ha paura dei miracoli?

 

 

 

Un libro di Saverio Gaeta, documentatissimo, ci presenta fatti straordinari che la scienza non sa spiegare. E costringe a confrontarsi con il Mistero.

Le guarigioni ottenute per intercessione dei beati e dei santi.

Nella natura e nella storia non avvengono miracoli», affermava perentoriamente Lenin, il “padre” della rivoluzione russa, nelle sue Lettere da lontano. «In nome del re, vieto a Dio di far miracoli in questo luogo», aveva addirittura scritto, quasi due secoli prima, una mano anonima sulle mura del cimitero di San Medardo, che nel 1732 Luigi XV aveva fatto chiudere: decisione presa per arginare l’ardore dei convulsionnaires, i fedeli che accorrevano sulla tomba del diacono Paris, morto in fama di santità.
Il miracolo ci costringe a confrontarci con un “fatto” imprevisto, mettendo in discussione le nostre certezze. Per chi è aperto al soprannaturale, è un avvenimento offerto come “segno” alla nostra libertà e dietro a cui si cela il Mistero. Invece gli scettici, chiusi nei loro angusti schemi, quel “fatto” prima lo negano, poi lo reprimono, così da ridurne la forza dirompente a mero problema di ordine pubblico. È accaduto a Lourdes, nel 1854, con le vessazioni subite dalla piccola Bernadette. È
accaduto a Fatima, nel 1917, ai tre pastorelli e alla folla che accorreva a pregare. È accaduto a Medjugorje, nel 1981 , dove i sei veggenti, all’inizio delle apparizioni, furono sottoposti a duri interrogatori e restrizioni della libertà personale da parte della milizia: scandalo, quello delle prodigiose estasi e delle inspiegabili guarigioni che ne scaturivano, tanto più inaccettabile in un Paese allora ancora dominato da un potere ateo e materialista.
Scrive Dostoevskij ne I fratelli Karamazov: «Il vero realista, se non è credente, sempre troverà in sé la forza e la maniera di non credere neppure al miracolo; e se proprio il miracolo gli stesse dinanzi come un fatto inoppugnabile, egli magari non crederà ai suoi sensi, piuttosto che ammettere il fatto. Ché seppure poi lo ammetterà, lo ammetterà come un fatto naturale, ma tale che gli è ancora sconosciuto». Corretta ed equilibrata, capace di rispettare sia l’apertura al mistero che le ragioni della scienza, è la posizione di Romano Guardini: «Il miracolo non elimina affatto la legge naturale, ma esso indica soltanto che essa viene presa a servizio, in quel momento, da una potenza superiore, del tutto reale e carica di senso». Già Vincenzo Gioberti, il teorico del federalismo cattolico della prima metà del XIX secolo, aveva affermato che «il miracolo, essendo un fenomeno che non può nascere dalle forze e leggi stabili e consuete, arguisce l’intervento straordinario della prima causa, cioè di Dio».
Senza dimenticare «i miracoli interiori che fanno poco rumore» (così Antoine de Saint-Exupery chiamava le conversioni del cuore), possiamo dire, in estrema sintesi, che «il miracolo – da miror: mi meraviglio, ammiro – sta a indicare qualcosa di straordinario, che desta attenzione e stupore».
La definizione è del cardinale José Saraiva Martins, Prefetto della Congregazione delle Cause dei santi. È contenuta nella lunga intervista allo stesso prelato che fa da introduzione al libroinchiesta da poco pubblicato Miracoli. Quando la scienza si arrende (Piemme), di Saverio Gaeta, giornalista di Famiglia cristiana, collaboratore del Timone e saggista, testo che contiene anche una stimolante prefazione di Vittorio Messori.
Nell’ultimo quarto di secolo sono stati ben quattrocento gli avvenimenti, che la scienza non sa spiegare, che la Congregazione delle cause dei santi, dopo rigorosi accertamenti e verifiche, ha riconosciuto come “miracoli”, ossia come interventi operati da Dio, in deroga alle leggi della natura, per intercessione di un venerabile o di un beato. Gaeta ha avuto libero accesso a tutte le inchieste canoniche – cioè quei procedimenti atti a stabilire la santità di una persona – per scegliere poi i quindici casi più strabilianti, corredati dalla documentazione fotografica originale, che non richiedono particolari competenze mediche o tecniche per essere compresi [alcune di queste straordinarie storie sono state raccontate in anteprima proprio dal Timone].
Sfogliando le pagine, scopriamo che c’è la bambina di Cagliari, di 550 grammi, espulsa dall’utero a 23 settimane, classificata come “aborto spontaneo” e ora diciottenne in piena salute. C’è un indiano nato con entrambi i piedi e le gambe torti che se li vede raddrizzati spontaneamente, in una notte. C’è una signora americana uscita indenne da un cancro al fegato all’ultimo stadio. C’è un ragazzo di Manfredonia, in provincia di Foggia, con la lingua necrotizzata istantaneamente ricostituita. C’è una piccola colombiana con la spina dorsale trapassata dal proiettile calibro 9 sparato da un trafficante di droga e che si rimette a camminare…
E tra gli “intercessori”, cioè tra coloro – candidati a essere proclamati beati o santi – che hanno favorito il miracolo, ci sono nomi illustri come il beato Giovanni XXIII, santa Gianna Beretta Molla e il santo Pio da Pietrelcina, accanto a nomi meno noti, come la beata Maria di Gesù Crocifisso e il beato Filippo Rinaldi.
Osservava il filosofo Blaise Pascal che «per salvaguardare la libertà delle sue creature, il Dio cristiano ha messo nel mondo abbastanza luce per chi vuole credere; ma ha lasciato anche molte ombre per chi non vuole credere». Commenta Messori: «Come sempre succede e succederà, pure dossier come questi [il libro di Saverio Gaeta, ndr], per rigorosi che siano, confermeranno alcuni ma lasceranno altri nel loro diniego. Una dinamica misteriosa, un chiaroscuro (ragioni per accettare ma anche ragioni per rifiutare) che fanno sì che la fede non sia una resa all’evidenza ma conservi il suo carattere di accettazione libera, di scommessa: fondata, certo, ma sempre aperta ad almeno due possibilità».

 

 

 

BIBLIOGRAFIA

 

Saverio Gaeta, Miracoli. Quando la scienza si arrende (con prefazione di Vittorio Messori e un’intervista al cardinale Josè Saraiva Martins), Piemme 2004.
Flavio Cappucci, Un mondo di miracoli. 18 guarigioni scientificamente inspiegabili ottenute per intercessione del beato Josemaria Escrivà, Ares 2002.
Piero Vigorelli, Miracoli. Guarigioni, prodigi e apparizioni in Italia e nel mondo, Piemme 2002.
Piero Vigorelli, Nuovi miracoli e guarigioni straordinarie, Piemme 2003.

 

 

 

 

 

IL TIMONE N. 37 – ANNO VI – Novembre 2004 – pag. 14 – 15

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