Interrogate i bambini e vedrete quali cambiamenti rispetto ai loro coetanei degli anni Sessanta. La fede si sta perdendo. L’ignoranza religiosa è ai massimi livelli. Fatta salva qualche lodevole eccezione. Una volta non era così
C’è anche molta ignoranza tra i bambini, certamente più di quanto ci fosse negli anni Sessanta, e questo è testimoniato da un’altra raccolta di pensieri infantili (Gesù di cognome si chiamava Dio a cura di Maria Antonietta Albanese, Giulio Laterza & Figli, 1992), dove tra l’altro si legge:
– Il primo Vangelo l’ha scritto Gesù. Il secondo Matteo.
– Se il gallo non cantava, Pietro non ingannava nessuno.
– Dio il settimo giorno riposò perché era domenica.
– Caino frustava le galline.
– Dio non ha carne e ossa come noi, è tutto ossa.
– Dio era già cristiano.
– I discepoli, solo dodici di loro erano cristiani.
– Il cammello è buono come un santo.
– Se Dio è il padre di Gesù e Maria la madre, Giuseppe chi è?
– Il peccato originale si chiama così perché è originale, non è copiato.
– Al tempo di Gesù non esisteva il battesimo, c’erano tutti mariti e mogli, ma senza figli.
Tutto ciò è anche conseguenza del fatto che in famiglia non si prega più, che la gente (come indicano le statistiche) va sempre meno a messa, che i ragazzi non frequentano più la parrocchia o l’oratorio. Questa valle di lacrime si avvia a diventare una valle
di atei o di agnostici.
Qui davanti ho un sussidiario del 1960.
Si apre con la Religione. Il primo capitolo è dedicato alla preghiera. Ecco ciò che si legge: «La mattina, quando ti alzi, dove vola il tuo pensiero? Alla scuola? Al divertimento? Ai compiti? Va bene. Ma a questo penserai dopo. Intanto rivolgi il tuo primo pensiero al Signore facendo il Segno della Croce. Nel nome del Padre e del Figliolo e dello Spirito Santo. Così sia». Seguono le principali orazioni, da recitarsi la mattina e prima di andare a letto. Quindi si presenta l’Angelo custode: «Non dimenticare il tuo Angelo custode, che ti sta sempre vicino anche se non lo vedi. Egli ti segue, ti difende dai pericoli, parla al Signore di te».
Così era la scuola negli anni Sessanta, nei primi anni Sessanta, dovrei dire, ché, dalla Contestazione in poi le cose sono cambiate, come ben sappiamo.
Oggi nelle scuole si stacca il crocifisso dalla parete per non “offendere” i bambini di altre religioni presenti in classe; direttori didattici e presidi vietano la costruzione di presepi, oppure obbligano gli insegnanti ad eliminare le figure della Madonna, di san Giuseppe e del Bambinello, facendo porre nel presepe solo artigiani, casette e pecorelle (presumo che su quel presepe i cammelli avanzino senza Magi; che la cometa si fermi a mezz’aria, non avendo il permesso di atterrare sulla capanna; che il bue e l’asinello si guardino perplessi, eccetera).
In una scuola elementare di Treviso, la maestra, in luogo della Sacra Rappresentazione, ha messo in scena la fiaba di Cappuccetto Rosso. In altri istituti, si cantano in coro canzoncine religiose, ma al posto di Gesù si dice “virtù”, per non «ferire la sensibilità religiosa degli alunni musulmani» (dichiarazione dell’insegnante).
Anche gli spettacoli cinematografici sono cambiati nelle scuole, e sono cambiati in peggio. Nella scuola che frequentavo, c’era un teatro, e le rappresentazioni cui si assisteva erano sempre apologhi a sfondo morale; i film proiettati, sempre esempi di generosità, amore e santità. Di questi, uno mi colpì in modo straordinario: Marcellino pane e vino. Come quasi tutti sanno, è la storia di un orfanello che viene allevato da un gruppo di frati e che, diventato bambino di sette od otto anni, corrisponde con un crocifisso parlante, scoperto in una soffitta del convento. Un giorno Marcellino chiede a Gesù di poter vedere la madre, e Gesù lo accontenta, addormentandolo per sempre.
Ma i tempi cambiano. Alcuni anni fa in una scuola elementare di Baucina (Palermo) è stato proiettato in classe il film L’esorcista.
Gli alunni, atterriti dalle immagini della piccola Linda Blair che rotea la testa, caccia una lingua da formichiere e vomita schifezze, hanno disertato la scuola per settimane.
Preghierina da recitare prima di andare a letto: “Caro Gesù Bambino, stiamo diventando anime dannate. Per favore, faresti ritornare gli anni Sessanta?”.
IL TIMONE N. 87 – ANNO XI – Novembre 2009 – pag. 54 – 55
Riceverai direttamente a casa tua il Timone
Se desideri leggere Il Timone dal tuo PC, da tablet o da smartphone
© Copyright 2017 – I diritti delle immagini e dei testi sono riservati. È espressamente vietata la loro riproduzione con qualsiasi mezzo e l’adattamento totale o parziale.
Realizzazione siti web e Web Marketing: Netycom Srl