Che sia giunto il momento di darci una scossa? Qualcosa sta forse cambiando in casa nostra? Che sia questo il tempo di far vedere a tutti che la misura è colma, che siamo stanchi di subire senza insorgere, di essere offesi senza difenderci, di essere ridicolizzati senza reagire?
Sembra proprio così. Le organizzazioni laicali del mondo cattolico sono intenzionate a scendere in piazza per difendere la famiglia, organizzando a Roma un “Family day” (“un giorno della famiglia”, o “per la famiglia”, si dice in italiano), dagli assalti dei suoi nemici che in questi ultimi tempi si sono fatti assai insidiosi. La data prevista è il prossimo 12 maggio. Le notizie che leggiamo sui giornali dicono di qualche difficoltà nella realizzazione di questo evento, vuoi organizzativa (si capisce: non siamo abituati a questo genere di cose), vuoi perché qualche gruppo o associazione teme che la manifestazione si riveli anti-governativa. E loro, a questo governo, ci tengono molto. Una preoccupazione, questa, che, a parere del sottoscritto, fa pensare, perché lascia intendere che la difesa della verità su un tema decisivo come quello della famiglia sia subordinata alla tenuta di quello stesso governo che, se passa la sua proposta dei “Dico”, proprio alla famiglia intende sferrare un attacco micidiale.
Speriamo che una grande, popolare manifestazione a favore della famiglia mostri a quanti hanno la responsabilità politica di prendere decisioni che il mondo cattolico, almeno sul fronte dei principi “non negoziabili”, è unito e vuole farsi sentire. Se verremo convocati a Roma, dobbiamo andarci numerosi più che mai.
Il Timone una piccola parte nella buona battaglia in difesa della famiglia l’ha svolta. Sono quasi 50.000 ormai le copie diffuse in tutta Italia del nostro dossier sui “Dico”. Continuano a giungerci richieste e tanti apprezzamenti. Questi ultimi, come facciamo sempre, li giriamo al buon Dio, al quale va ogni merito per quel poco di bene che riusciamo a fare, nonostante la nostra pochezza.
«Non posso tacere la mia preoccupazione per le leggi sulle coppie di fatto», ha detto Papa Benedetto XVI, tirandosi addosso gli strali di tanti politici che col mondo cattolico nulla hanno a che fare e suscitando serie apprensioni tra quelli che cattolici lo sono, ma che sulla famiglia la pensano diversamente dal Pontefice.
«Se si dice che la Chiesa non dovrebbe ingerirsi in questi affari – ha proseguito il Papa – allora noi possiamo solo rispondere: forse che l’uomo non ci interessa? I credenti, in virtù della grande cultura della loro fede, non hanno forse il diritto di pronunciarsi in tutto questo? Non è piuttosto il loro – il nostro – dovere alzare la voce per difendere l’uomo, quella creatura che, proprio nell’unità inseparabile di corpo e anima, è immagine di Dio?».
La preoccupazione del Papa è la nostra! Il suo amore per Dio e per l’uomo è il nostro. Il suo dovere di alzare la voce lo facciamo nostro.
I lettori del Timone a Roma ci saranno. In tanti. Anche per affermare che è finita l’era di un mondo cattolico complessato, in ginocchio, umiliato.
«Aiutati che il Ciel ti aiuta», recita un proverbio dei nostri vecchi. Che tutto sia nella mani di Dio noi lo crediamo profondamente. Ma un “aiutino” in favore della famiglia lo diamo volentieri. Poi il Cielo farà la sua parte.
Ricordiamo agli abbonati che quest’anno saranno celebrate tre Sante Messe alla settimana per loro e per le loro intenzioni. È il nostro modo di ringraziarli per l’attenzione con la quale seguono “il Timone”.