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13.12.2024

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“Cristiada” in italiano!
28 Settembre 2014

“Cristiada” in italiano!


“CRISTIADA” IN ITALIANO!

Era ora: il film sulla gloriosa rivolta dei "Cristeros" in Messico esce nelle sale cinematografiche italiane. Da non perdere assolutamente. Ma ci sono altre pellicole che meriterebbero un posto al sole anche in Italia
Finalmente l'attesa è finita. Cristiada , l'oramai famosissimo film sull'epopea dei cristeros messicani, approderà anche nelle sale cinematografiche italiane. Accadrà nel mese di ottobre. Il merito è tutto della Dominus Production, la casa di distribuzione cinematografica fondata e diretta a Milano/Firenze da Federica Picchi che ne ha acquisito i diritti di doppiaggio e distribuzione nel nostro Paese. AI sito Internet www.dominusproduction.com è già possibile prenotare la proiezione del film nei cinema italiani, così come il DVD o la visione in streaming che saranno disponibili a partire dal gennaio 2015.
Un giallo finito bene
Quello di Cristiada è stata a lungo una sorta di giallo. Tutto ha avuto inizio tra il 2010 e il 2011, quando la pellicola fu realizzata come coproduzione messicano-statunitense (il film è girato in Messico ma in lingua inglese) sulla base degli studi condotti dalla principale autorità scientifica in materia, lo storico franco-messicano Jean Meyer Barth. È peraltro opportuno ricordare qui che il figlio di questi, Matfas Meyer – nato nel 1979 a Perpignano, in Francia -, ha realizzato nel 2011 un altro capolavoro di 90 minuti, Los ùltimos cristeros, che si basa sul romanzo Rescoldo. Los uttimos cristeros. Opera del 1961 dello scrittore Antonio Estrada Munoz (1927-1968) – egli stesso figlio di un comandante cristero dello Stato federato di Durango all'ora della seconda, "disperata" ribellione, dal 1934 al 1941, il colonnello Florencio Estrada, caduto in combattimento nel 1936 -, il romanzo è stato recentemente, nel 2010, ripubblicato a Madrid dalle Ediciones Encuentro, arricchito da una introduzione dello stesso Meyer figlio e curato da Angel Arias Urrutia, specialista dell'Universidad San Pablo nella capitale spagnola.
Ma torniamo a Cristiada. L'impresa ha avuto un costo, pare, di almeno 12 milioni di dollari americani. Diretto dallo statunitense Dean Wright (già responsabile degli effetti speciali de /I Signore degli Anelli e de Le cronache di Narnia) e prodotto dalla Dos Corazones Film diretta a Los Angeles da Juan Pablo Barroso, è interpretato da veri fuoriclasse quali Andy Garda (l'attore di origine cubana noto per non essere esattamente un estimatore di quel comunismo che gli ha distrutto la patria e costretto la famiglia all'esilio degli Stati Uniti), l'avvenente ex modella statunitense Eva Longoria, il cattolicissimo messicano Eduardo Verastequì e l'intramontabile irlandese Peter O'Toole. E la colonna sonora, avvincente e suggestiva, è di James Horner, una specie di Ennio Morricone d'Oltreatlantico che non sbaglia mai un colpo.
Eppure, nonostante un cast eccezionale come questo, e una serie davvero promettente di premesse che annunciavano un successo sicuro anche al botteghino, il film si è bloccato. Mancava clamorosamente qualcuno che si assumesse il compito di distribuirlo nelle sale. E così Cristiada si è trasformato in una specie di spettro da racconto del brivido: tutti ne parlavano, se ne avvertiva qua e là la presenza, qualcuno giurava persino di averlo veduto con i propri occhi, ma tutto restava costantemente sospeso fra verità e leggenda. Così, dopo qualche tempo, su internet è comparso un "timido" trailer, con alcuni spezzoni del girato. E l'attesa, di fronte a quelle poche ma coinvolgenti immagini, è cresciuta a dismisura.
Ci sono comunque voluti altri lunghi mesi prima che il lungometraggio uscisse da quel suo strano limbo ed entrasse trionfalmente nei teatri del Messico il 20 marzo 2012 e poi degli Stati Uniti il 10 giugno successivo, grazie rispettivamente a 20th Century Fox e ad Arc Entertainment, per poi divenire facilmente acquistabile da tutti in formato DVD. Eppure, ancora una volta il pubblico italiano (e in genere quello europeo) è rimasto a bocca asciutta, frenato dalle barriere linguistiche a tratti e per molti davvero insormontabili. Per questo hanno cominciato a diffondersi sul web versioni adattate alla bell'e meglio, sottotitolate e diffuse privatamente attraverso circuiti sostanzialmente amicali. Da ottobre, invece, il film lo potremo finalmente vedere davvero tutti anche in Italia.

 
Storie verissime
La trama è nota. Durante la rivolta detta dei cristeros (i "cristi-re", come li canzonavano i sanguinari avversari per via di quel loro uso di combattere e di morire al grido di «Viva Cristo Hey!»), allorché tra il 1926 e il 1929 la popolazione cattolica del Messico cercò di scrollarsi definitivamente di dosso il giogo laicista di un governo nazional-social-massonico stabilito attraverso la Costituzione del 1917 e in quel momento incarnato dal despota Plutarco Elfas Calles (1877-1945) che li perseguitava con asprezza, un giovane 13enne, José (interpretato da Mauricio Kuri), finisce per affezionarsi a un sacerdote, padre Christopher (Peter O'Toole), finché i governativi non lo uccidono. Quando l'intera popolazione messicana insorge per difendere i preti e i religiosi vessati senza motivo e con raffinata cattiveria, il giovane José decide, con alcuni amichetti, di unirsi alle schiere dei "soldati di Cristo". Intanto, Calles ha concluso un vantaggioso accordo con i suoi vicini "nemici-amici" di sempre, gli Stati Uniti, barattando petrolio per armi: le stesse armi con cui, mentre Washington gira il capo dall'altra parte, il governo messicano reprime spietato gli insorti. Anche José muore tra i pati menti dopo essersi rifiutato di abiurare la fede in Dio. E alla fine i Federales hanno la meglio, soffocando per sempre la rivolta nel sangue.
Il film, come si sa, è strettamente aderente al vero; oramai la storia della "Crociata messicana" è nota fortunatamente anche in Italia, attraverso serie opere di ricostruzione storiografica. Si sa bene anche dell'appoggio che la Chiesa diede agl'insorti e della recisa condanna che il Papa lanciò contro il governo omicida con diverse encicliche. Ebbene, anche i due eroi protagonisti del film sono personaggi realmente esistiti. Enrique Gorostieta y Velarde (1890-1929), interpretato sullo schermo da Andy Garda, è un ufficiale a riposo, ateo, che però finisce per entusiasmarsi alla causa dei ribelli, guidandoli in battaglia con maestria e abnegazione fino alla fine, fino a quando cioè cade anche lui martire per quanto "riluttante". E il giovane volontario José altri non è se non José Sanchez Del Rio (1913-1928), martirizzato come narra la pellicola e per questo beatificato, con altri 12 compagni, da Papa Benedetto XVI il 20 novembre 2005, aggiungendosi in questo modo ai 25 martiri canonizzati il 21 maggio 2000 da san Giovanni Paolo Il e al padre gesuita Miguel Agustfn Pro Juàrez (1891-1927). Ma i caduti cattolici messicani, laici e consacrati, furono molti di più, una cifra calcolata tra i 70 e gli 85mila.
 
Speriamo sia solo l'inizio
Ora, questa straordinaria epopea è oggi appunto piuttosto nota al mondo cattolico, almeno nei suoi contorni generali; ma con tutta evidenza essa merita di essere conosciuta anche dagli altri, così che tutti conoscano sul serio il prezzo pagato dai testimoni della fede nel mondo moderno e inizino a comprendere davvero cos'ha significato difendere con generosità e a ogni costo la verità. Un film intrinsecamente bello e sicuramente appassionante per tutti come Cristiada non può dunque che contribuire sensibilmente a quest'opera doverosa, ed è per questo che la sua comparsa, alla fine, anche sui grandi schermi italiani va salutata con enorme soddisfazione.
Adesso sarebbe peraltro bello e importante che altre pellicole di valore e d'indubbia utilità potessero arrivare, debitamente doppiate, nelle nostre sale cinematografiche. Il pensiero va senz'altro almeno a Un Dios prohibido, con cui nel 2012 il regista spagnolo Pablo Moreno ha narrato la storia vera dei martiri claretiani di Barbastro, uccisi nel 1936 dagli anarco-comunisti durante la Guerra civile spagnola, e a Bajo un manto de estrellas, diretto sempre nel 2012 dallo spagnolo 6scar Parra de Carrizosa, dedicato al sacrificio compiuto in nome della fede, nel 1936, sempre durante quello scontro epocale, dai 19 domenicani del Convento de la Asunci6n de Calatrava di Almagro.
Ma intanto gli spettatori italiani possono trarre profitto e sana ricreazione con storie magari dure ma sempre colme di speranza autentica quali October Baby (2012, di Andrew e Jon Erwin) sulla storia vera di Gianna Jessen, sopravvissuta all'aborto salino; oppure 11 settembre 1683 (2012, di Renzo Martinelli) sulla battaglia di Vienna che salvò l'Europa cristiana dalle orde musulmane; o ancora There Be Dragons (2011, di Roland Joffé) su san Josemarfa Escrìvà de Balaguer ancorché occorra accontentarsi dei sottotitoli italiani presenti nei DVD spagnolo o inglese. E perché no: Duns Scoto (2010, di Fernando Muraca) a difesa della verità dell'Immacolata Concezione; Fireproof (2008, di Alex Kendrick), la storia vera di come è possibile salvare un matrimonio in crisi tra gesti di grande altruismo; e Bella (2006, di Alejandro Gomez Monteverde), la pellicola contro l'aborto interpretata da Eduardo Veràstequi, lo stesso di Cristiada, bello, ai tante e devotissimo .•

Per saperne di più…
www.domusproduction.com

 
Il Timone – Settembre/Ottobre 2014

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