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13.12.2024

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Di fronte al miracolo
31 Gennaio 2014

Di fronte al miracolo

 

 

La scienza non ha il compito di indagare i miracoli, ma può riconoscere un evento inusitato, che sorprende ben al di là di una semplice ignoranza attuale delle sue cause.

 

Alcuni degli eventi che soggettivamente (e sinceramente) riteniamo miracoli potrebbero avere una spiegazione che non richieda alcuna causa soprannaturale. In effetti, è possibile che una guarigione insperata, chiesta con cuore sincero a Dio da un credente, si sia realizzata grazie alle sole potenzialità di recupero dell’organismo del malato.
Ma applicare questa lettura a ciò che la teologia chiama miracolo è sbagliato. L’incarnazione di Cristo ed i miracoli, da lui compiuti o compiuti da altri in suo nome, sono, come tutta la storia della salvezza, un’irruzione di Dio nell’esistenza degli uomini. I miracoli si presentano anche con il carattere dell’immediatezza, come eventi istantanei che si pongono al di sopra del corso della natura, ponendo l’uomo di fronte alla sua responsabilità di riconoscere in essi la presenza e l’impronta del Creatore.

Il miracolo non è oggetto della scienza

Il giudizio di «riconoscimento» del miracolo non spetta alla scienza, dato che il miracolo non è un suo oggetto, bensì della teologia e della religione. Infatti, qualunque definizione di «miracolo» conterrà sempre un riferimento a Dio come soggetto agente, e ciò dispensa la scienza dall’onere della prova, trattandosi di un agente che non appartiene al suo dominio di indagine.
 
 

La scienza e i fatti miracolosi

Di fronte ad un evento di cui la scienza conosce bene le caratteristiche, le cause, il modo di svolgersi, ecc., e che, però, si è verificato in modo diverso dal solito, con caratteristiche a lei inspiegabili, la scienza:
1) può giungere alla conclusione di trovarsi di fronte ad un evento le cui cause le sono ignote;
2) può spingersi un po’ più oltre. Infatti, in alcuni casi il riconoscimento scientifico può concludere di trovarsi di fronte ad un evento inusitato, che contraddice l’esperienza comune, che sorprende ben al di là di quanto suggerirebbe una semplice ignoranza delle cause di un evento: è quanto avviene, ad esempio, nella guarigione istantanea di una grave malformazione congenita o quando un fenomeno irreversibile diventa reversibile (per esempio, se un morto ritorno in vita).
Se, invece, le caratteristiche dell’evento in questione non sono, in generale, ben conosciute, lo scienziato potrà esprimere un giudizio prudente e affermare semplicemente che, in base alle conoscenze oggi acquisite, un certo evento resta inusitato ed inspiegabile.
 

Siamo chiamati a prendere posizione


Di fronte al miracolo è il singolo che deve prendere una decisione, ponendosi con la sua coscienza e la sua responsabilità di fronte al mistero dell’esistenza di Dio. La persona può riconoscere un evento inusitato come sufficiente o insufficiente per individuarvi una rivelazione di Dio, ma se ne assume la corrispondente responsabilità. Questa sarà tanto maggiore quanto più chiaro appaia il segno proposto alla sua attenzione. Vi sono infatti eventi la cui causa oggi non si conosce, ma potrebbe conoscersi in futuro, altri che si impongono per il loro carattere immediato e contrario alla comune esperienza, ed altri ancora i quali non potranno né oggi né mai essere spiegati ricorrendo a cause naturali, ma che si impongono come un’azione di Dio nella storia. È questo il caso, fondamentale ed essenziale, della resurrezione di Gesù Cristo, azione di Dio per eccellenza, di fronte al quale ogni uomo è responsabilmente tenuto a prendere posizione.
In generale, ciascuno, in cuor suo, è libero di riconoscere l’intervento di Dio in un fatto straordinario e non spiegabile naturalmente, specie se di esso è stato testimone. Non credervi non sarebbe una mancanza di fede: oggetto della virtù della fede è Dio, non i miracoli.
Ma, proprio perché oggetto della fede è Dio, per quanto riguarda Gesù Cristo e i miracoli da lui compiuti, esiste invece un dovere di credere. Come diceva Kierkegaard, «il fatto che il cristianesimo ti è stato annunciato significa che tu devi farti un opinione intorno a Cristo […] è la decisione di tutta l’esistenza». Possiamo, cioè, evitare d’interrogarci su questioni irrilevanti, ma non possiamo tralasciare d’interrogarci su questo tema, perché da esso dipende il senso di tutta l’esistenza. Gesù stesso chiede ai suoi discepoli di credere in Lui, almeno a motivo delle opere che vedono.
 

 

Disposizioni d’animo per credere nei miracoli

 

Per riconoscere un miracolo è necessario un cuore umile. Coloro che alimentano pregiudizi o avversione a Dio non potranno riconoscerli, come avveniva anche ad alcuni contemporanei di Gesù, i quali vedevano i suoi interventi prodigiosi, ma non credevano in lui come Figlio di Dio, ritenendo, a motivo della durezza del loro cuore, che questi prodigi dipendessero da Satana o da altre forze.
 

Fatti inspiegabili per la scienza


Per tornare ad esempi di eventi che la scienza non può e non potrà mai spiegare, a Lourdes la Chiesa ha riconosciuto una sessantina di guarigioni miracolose. Fra le più note, va menzionata quella di Marie Ferrand, una malata di peritonite tubercolare, seguita in prima persona dal medico agnostico Alexis Carrel (1873-1944), premio Nobel per la medicina nel 1912, testimone oculare nel 1902 dell’evento che doveva poi rivelarsi determinante per la sua conversione al cristianesimo.
Le guarigioni inspiegabili nei casi più frequenti riguardano vari generi di neoplasie, sclerosi a placche e tubercolosi polmonari, ma sono registrate anche guarigioni immediate da fratture esposte e da cecità.
Alfred Läpple ha ricostruito oltre una ventina di miracoli avvenuti in vari luoghi, per i quali esiste adeguata documentazione storica.
Per fare solo tre esempi, si possono citare la resurrezione del quattordicenne Girolamo Gerin, annegato nel 1623 ad Ornay presso Ginevra, ed avvenuta il giorno successivo al ritrovamento del corpo, in seguito alla richiesta di intercessione di s. Francesco di Sales (1561-1622). È un miracolo che papa Alessandro VII (1655-1667) poté formalizzare proprio in occasione della canonizzazione del santo francese. Noto anche al grande pubblico e storicamente ben documentato da autorità governative e civili è il miracolo di Calanda (presso Saragozza), del quale fu protagonista nel 1640 un giovane spagnolo, Miguel Juan Pellicer, al quale ricrebbe in modo inspiegabile la gamba destra, tre anni dopo l’amputazione, resasi necessaria a causa di un grave incidente.
Per la vastità della devozione e la relativa inspiegabilità del fenomeno, va ricordata anche l’insolita formazione dell’immagine della Madonna di Guadalupe, apparsa nel 1531 su un tessuto grezzo di tela di iuta come prova dei messaggi di conversione spirituale consegnati all’indio Juan Diego, e che fino ad oggi permane in ottimo stato di conservazione secondo modalità tuttora sconosciute.

 

DA NON PERDERE

Giuseppe Tanzella-Nitti e Alberto Strumia hanno curato un eccellente Dizionario interdisciplinare di scienza e fede. Cultura scientifica, Filosofia e Teologia, Urbaniana University Press – Città Nuova, 2002, pp. 2342, € 170,00 che esplora la tematica dei rapporti fra scienza e fede.
Il Dizionario (161 voci, corredate da aggiornata bibliografia) è stato redatto da un gruppo di 99 esperti. Il 60% delle voci è firmato da autori che possiedono un grado accademico universitario sia in una disciplina scientifica che in una umanistica. Il restante 40% delle voci è redatto da autori con una riconosciuta competenza interdisciplinare.
Il Dizionario comprende due sezioni: «Voci tematiche» e «Voci su Autori». Le prime rispondono ai problemi di maggiore attualità nel dibattito fra scienza e fede (come bioetica, ecologia, embrione umano, intelligenza artificiale, rapporto mente-corpo, Sindone, trapianti, vita extraterrestre, ecc). Le seconde sono dedicate ad alcuni Autori (52 voci), scienziati credenti; ma anche non credenti e filosofi che han-no esercitato una notevole influenza storica o grandi figure della teologia cristiana. Un’opera che raccomandiamo vivamente ai lettori.
(Giacomo Samek Lodovici)

Bibliografia


G. Tanzella-Nitti, A. Strumia, (a cura di), Dizionario interdisciplinare di scienza e fede. Cultura scientifica, filosofia e teologia, Urbaniana University Press – Città Nuova, 2002, www.disf.org/Voci/86.asp
R
. Latourelle, Miracoli di Gesù e teologia del miracolo, Cittadella, 1987.
G. Lorizio, Una prospettiva teologico-fondamentale, in P. Coda – R. Presilla, Interpretazionidel reale, PUL-Mursia, 2000, pp. 27-54.
A. Carrel, Viaggio a Lourdes, Morcelliana, 1980.
D. Composta, Il miracolo: realtà o suggestione?, Città Nuova, 1981.
A. Läpple, Inchiesta sui grandi miracoli della storia, Piemme, 1995.
S. Leone, La medicina di fronte ai miracolo, EDB, 1997.
V. Messori,Il miracolo,  Rizzoli, 1998.
R. Stannard, La scienza e miracoli. Conversazioni sui rapporti fra scienza e fede, Longanesi, 1998.

Dossier: Scienza & Vita

 

IL TIMONE – N.62 – ANNO IX – Aprile 2007 pag. 44-45

 

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