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14.12.2024

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Europa: non scordare le tue radici!
31 Gennaio 2014

Europa: non scordare le tue radici!

Eredità romana e mondo germanico si fondono in un comune orogiolo cristiano: nasce così l’Europa. Il Papa rievoca il formarsi dell’Europa e il parallelo diffondersi del Cristianesimo. Che oggi i laicisti vogliono dimenticare.

Il tema delle radici cristiane e medievali dell’Europa è tornato, pur se per breve tempo ed in misura tutto sommato modesta, sulle pagine dei giornali, anche grazie ai commenti critici espressi dalla Santa Sede sui silenzi e le omissioni dei documenti ufficiali e della futura costituzione. Rottura del silenzio “politicamente corretto” che sul tema Europa ci è imposto. È un silenzio assordante, si potrebbe dire. Già: perché a un continuo parlare, in modo vuoto e retorico, di Europa, c’è la condanna
di chi cerca di suscitare discussioni e riflessioni sui suoi contenuti, culturali, istituzionali, politici. Una sorta di dogma non definito e tuttavia imposto alla venerazione generale.
In realtà, però, è “una certa idea dell’Europa” quella che sta dietro all’Unione e al suo governo di Bruxelles. Un’idea laica e “moderna”, volutamente parziale e mutilata. Da diversi anni ho denunciato, ovunque mi è stato possibile, la gravita dell’assenza nell’Istituto Universitario di Fiesole di ogni studio ed insegnamento (là dove l’Unione forma un proprio ceto intellettuale scelto) del medioevo, come, del resto, dell’antichità classica. Una scelta che l’Istituto stesso, presentandosi, motivava con il fatto che l’Europa di cui esso vuoi essere espressione è un Europa nata soltanto nel XVI secolo!
Come stupirsi, allora, se nell’iconografia degli euri, monete e banconote, sono stati evitati richiami storici e fuggiti i motivi religiosi? [euri non è un errore, ma il rifiuto di accettare imposizioni euronormative alla lingua italiana; quando mai abbiamo detto le lira, i franco, i dollaro? ].
Come ho detto, la rimozione del passato medievale e cristiano costituisce una mutilazione, e non di poco conto, trattandosi del tentativo di recidere le radici stesse dell’Europa. Lo ha detto tante volte il papa Giovanni Paolo II. Ricordo qui un suo memorabile discorso davanti alla cattedrale di Spira, nel quale rievocava il parallelo diffondersi del cristianesimo e formarsi dell’Europa.
“L’evangelizzazione dell’Europa nel primo millennio dopo la nascita di Cristo ebbe inizio da due venerati centri, da Roma e da Costantinopoli. Da Roma la Buona Novella del Cristo giunse per opera di missionari delegati e anche di laici di spirito missionario – soldati, mercanti, uomini politici – dopo i disordini delle grandi migrazioni di popoli germanici, anzitutto ai franchi in Occidente e agli anglosassoni nel Nord, e particolarmente presto in questa valle del Reno. Nei secoli successivi si assisté soprattutto alla diffusione del Vangelo fra i diversi popoli slavi. Essa parte contemporaneamente da Roma e da Costantinopoli.
Ricordo a questo proposito il battesimo di San Vladimiro, il Gran Principe di Kiev, nell’anno 988.
La temporanea conclusione della cristianizzazione dell’Europa coincide indubbiamente con il battesimo del granduca Jagellone di Lituania nell’Europa nord occidentale e con la sua unione con l’allora regno polacco.
Questo avvenne nel 1387”. E si possono ricordare anche la cristianizzazione degli Ungari e la nascita dell’Ungheria, o la riconquista della penisola iberica.
Proprio così si formò l’Europa nei secoli, fondendo nel comune crogiolo cristiano l’eredità romana e l’apporto germanico, superando (in mezzo a grandi rovine) l’originario scontro delle civiltà. Non è un caso che la prima volta in cui la parola “Europei” venne utilizzata in un senso non puramente geografico fu in una cronaca relativa alla battaglia di Poitiers del 732; una battaglia della quale non è possibile ricostruire con precisione la portata effettiva, ma certamente assunta dalla memoria collettiva della Cristianità come punto di partenza di un processo di ricostruzione interna e di reazione esterna. Cosa si intendeva, e cosa intendono oggi gli storici, parlando di Cristianità? Un insieme di realtà civili e politiche, tendenti a modellarsi sui valori cristiani, ma nella distinzione tra comunità religiosa (il popolo di Dio) e comunità civile, caratterizzate da unità di fondo in un diverso e vario, spesso sperimentale, articolarsi.
Unità di fondo religiosa; ed anche morale, giuridica (per la base di un diritto comune e di una comune superiorità dell’equità naturale sul diritto positivo, ma con il riconoscimento progressivo della validità delle consuetudini locali, dei diritti particolari, della pluralità delle fonti di diritto), culturale, linguistica (a livello delle lingue colte e liturgiche, il latino e il greco, ma con lo sviluppo delle cosiddette lingue volgari), politica (con la tensione verso l’unità imperiale, ma la pluralità degli stati monarchici e principeschi, nonché delle città-stato). Non è là, in quei secoli, duri, difficili, ma costruttivi, che nacque l’Europa?
Pura curiosità erudita, o vagheggiamento tra il mitizzante e il sognante, evasione irrealistica dal presente? Dio ce ne guardi, che se c’è un atteggiamento da evitare è proprio quello di chiudere gli occhi di fronte alla realtà del mondo (e quindi anche dell’Europa) di oggi, che è il mondo da capire ed in cui agire. Ma le conseguenze della voluta mutilazione della dimensione fondante, storicamente, sono proprio da individuare in una cattiva fondazione del presente e del futuro.
Indubbiamente, è bene tenere presente che la società europea, all’inizio del XXI secolo, è quasi del tutto decristianizzata. Secoli e secoli di demolizione hanno prodotto una realtà sociale non modificabile rapidamente e dall’alto. Voglio dire che non bastano certo alcuni riferimenti formali ad invertire il processo: per i cattolici la prospettiva è, ormai, non restauratoria, ma rievangelizzatrice.
Tuttavia, non è tollerabile che vengano demoliti, a picconate, i resti di quel grande edificio; e non soltanto per il pur doveroso rispetto della verità storica. Ma anche perché non è certo auspicabile la costruzione di un nuovo edificio unitario senza recuperare, nei limiti possibili, almeno l’essenziale dell’antica ispirazione. Non che non sia immaginabile una costruzione tutta illuminismo, laicismo, tecnocrazia, pensiero debole, relativismo etico. È che sarebbe una costruzione orribile, opprimente, disumana.
Torniamo perciò ancora, in conclusione, al grande discorso pontificio di Spira. “Solo se riconosceremo i nostri davvero grandi compiti cristiani, sarà possibile offrire al mondo, come Europa spiritualmente unita, un messaggio di liberazione capace di rendere il futuro desiderabile dagli uomini e dai popoli”. E nel passaggio successivo il papa sottolineò la differenza fondamentale tra le monarchie medievali e i “sovrani assolutisti dell’evo moderno”, differenza consistente nel riconoscimento di un limite trascendente da parte delle prime e la pretesa, da parte dei secondi, di “un potere di governo completamente staccato da Dio e proveniente unicamente dalla loro personale volontà di potere”. Perché – insisteva – c’è un pericolo che incombe: “un cammino verso il naufragio e un caos crescente”. Come è inevitabile quando ci si dimentica che “l’uomo in sé e per sua natura non è principio e fine di se stesso” e che “l’uomo non è la misura di tutte le cose”.

CRONOLOGIA

476. Odoacre, re degli Eruli, popolo germanico, con un colpo di stato depone l’imperatore Romolo Augustolo e manda le insegne imperiali a Zenone, imperatore di Oriente. Finisce così l’Impero Romano d’Occidente.
480. Nasce a Norcia San Benedetto, padre del monachesimo occidentale. Fonda il monastero di Montecassino e crea una regola che da lui prende il nome e che è uno dei documenti più importanti della cultura occidentale. Morirà nell’anno 543.
497ca. Clodoveo, re dei Franchi, si converte al cattolicesimo. Il popolo franco fu il primo popolo germanico convertito al cattolicesimo direttamente dal paganesimo.
554. Dopo aver riconquistato l’Italia, togliendola agli Ostrogoti, l’imperatore Giustiniano emana la “Prammatica Sanzione” per riordinare i territori italiani e riconosce ai vescovi compiti importanti nell’amministrazione civile: cura degli edifici pubblici, controllo sulle rendite delle città, tutela dei deboli, delle vedove e degli orfani. Il vescovo diventa il vero “defensor civitatis”.
590-604. Papa Gregorio I Magno, monaco benedettino, guida la Chiesa che a quel tempo era in Occidente l’unico punto di riferimento in tutti i sensi: religioso, culturale, politico e sociale. I popoli occidentali vedono nel papato un baluardo sicuro, la cui potenza cresce costantemente. Gregorio assume la difesa anche militare dell’Italia, paga i tributi imposti dai Longobardi, scongiura più volte la minaccia della fame in Roma e soprattutto si adopera per la conversione al cattolicesimo dei Longobardi e degli Anglosassoni. Con Carlo Magno, Gregorio è considerato uno dei due grandi costruttori dell’unità europea.
540ca-615. San Colombano, monaco irlandese, crea una regola e fonda l’abbazia di Bobbio. I monaci irlandesi, grazie alla loro predicazione, conquistano al cristianesimo gran parte dell’attuale Germania.
25 dicembre 800. Carlo Magno è incoronato imperatore da Papa Leone III, a Roma. Nasce il Sacro Romano Impero.
Carlo Magno plasma il suo impero in senso unitario: unifica la moneta, crea un unico sistema amministrativo, cerca una unificazione anche in campo legislativo, emanando i capitolari, cioè leggi che avevano vigore in tutti i territori a lui soggetti, unifica le più importanti leggi canoniche, cerca di costruire una cultura comune creando la Scuola Palatina e si adopera per l’unificazione liturgica. È considerato, insieme a Gregorio I Magno, uno dei due grandi costruttori dell’unità europea.

BIBLIOGRAFIA

Cristopher Dawson, Il cristianesimo e la formazione della civiltà occidentale, Rizzoli, Milano 1997.
Peter Brown, La formazione dell’Europa cristiana. Universalismo e diversità, 200-1000 d.C, Laterza, Roma-Bari 1995.
Giovanni Paolo II, La costruzione dell’Europa cristiana, in Cristianità, anno XV, n. 146-147 (1987), pp. 3-5.

IL TIMONE N. 18 – ANNO IV – Marzo/Aprile 2002 – pag. 18 – 20

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