È il nome di un portale messo in piedi da un gruppo di cattolici. Ha 35.000 utenti. Che usano internet per far sentire la loro voce al mondo della politica.
Un anno fa il cardinale Renato Martino, presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, denunciò l’azione di potenti lobbies contro la Chiesa Cattolica: «Le voci del Santo Padre e della Chiesa Cattolica sono poco ascoltate» o addirittura «deliberatamente fatte sparire, sommergendole nel frastuono e nel baccano orchestrati da potenti lobbies culturali, economiche e politiche. A finire sul banco degli imputati di queste lobbies è soprattutto la Chiesa Cattolica e i cristiani verso i quali ogni metodo è lecito se serve a zittirne la voce: dall’intimidazione al disprezzo pubblico, dalla discriminazione culturale all’emarginazione. Ma la Chiesa – concluse il cardinale – continuerà ad annunciare il Vangelo della salvezza».
Parole incredibilmente attuali se guardiamo al trattamento riservato al presidente della CEI card. Camillo Ruini dopo la sua prolusione tenuta al Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale lunedì 19 settembre 2005. Si è cominciato con dure critiche sulla carta stampata da parte di commentatori e di alcuni uomini politici, poi si è passati alla contestazione di piazza, infine agli insulti e alle minacce per radio. Oggetto del contendere le parole di disapprovazione del cardinale sulle proposte di riconoscimento giuridico delle unioni di fatto, considerazioni che sono state viste come un’ingerenza sul potere legislativo del parlamento. Il 27 settembre i vescovi italiani, in una dichiarazione letta dal Segretario della CEI Mons. Giuseppe Betori, hanno ribadito che: «La Chiesa non si lascia certo intimidire e non verrà mai meno al suo dovere di parlare in modo forte e chiaro per illuminare i credenti e tutti gli uomini di buona volontà su materie che riguardano la fede e la vita ecclesiale sia su temi di grande rilevanza morale come la vita umana, la famiglia, la giustizia e la solidarietà».
E a parlare forte e chiaro insieme alla Chiesa c’è il popolo cristiano. È il caso di un gruppo di cattolici che circa due anni fa ha realizzato il portale FattiSentire.net. dando vita a un vero e proprio “lobbying etico” online. L’intento è quello di dare agli italiani uno strumento che consenta loro di valutare le leggi alla luce del magistero della Chiesa cattolica nel campo della morale e del diritto naturale e di intervenire presso i decisori politici e gli organi di stampa ogniqualvolta tali proposte o provvedimenti legislativi si discostano dalla dottrina cattolica.
Collegandosi al sito
www.fattisentire.net è infatti possibile per chiunque far sentire la propria voce inviando per posta elettronica messaggi a politici e a giornali, facendo loro giungere il proprio parere su argomenti specifici. L’azione di lobbying ideata dai fondatori di FattiSentire.net si articola attraverso “e-campagne” di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e ricalca il modello della principale realtà del lobbying etico spagnolo HazteOir.org. Al momento sono circa 35.000 gli italiani che ricevono la newsletter con cui FattiSentire.net pone alla loro attenzione importanti temi etici. Su alcuni di questi temi vengono imbastite le e-campagne. Saranno gli stessi destinatari della newsletter a decidere se aderire alla e-campagna proposta, facendo arrivare la propria opinione o la propria protesta su quel tema al singolo parlamentare, al membro di governo o anche a enti economici (come è stato nel caso delle ditte farmaceutiche che producono la pillola del giorno dopo).
Una volta che i responsabili di FattiSentire.net decidono di lanciare una di queste azioni di lobbying etico, viene scelta una data significativa dal punto liturgico, quasi sempre una festa mariana, per far partire la e-campagna. Come nel caso della e-campagna di settembre 2005 volta a sollecitare l’attuale compagine governativa a cambiare l’odierna legislazione sulla droga, considerata troppo permissiva da molte persone e associazioni che hanno contattato a giugno i responsabili di FattiSentire.net per sbloccare la situazione su un tema così grave. Il 12 settembre, giorno di inizio della e-campagna “Droga, prevenire non basta”, i 35.000 utenti del sito hanno ricevuto la newsletter informativa, 2.000 webmaster di siti internet sono stati invitati a esporre il banner dello slogan della e-campagna, altri 300 tra giornalisti e redazioni hanno ricevuto la comunicazione. Al 26 settembre già 600 persone avevano mandato la propria protesta a tutti i parlamentari della maggioranza di governo. E la e-campagna continua.
IL TIMONE – N. 47 – ANNO VII – Novembre 2005 – pag. 11