Gesù Cristo secondo le diverse scuole islamiche è un’altra persona rispetto a quello trasmesso dalla Scrittura. Il quarto profeta, portatore di un messaggio molto importante, ma non certamente il Figlio di Dio: un uomo che non sarebbe morto in croce ma rapito perché destinato a ritornare per convertire i cristiani all’islam, prima di morire e quindi risorgere per sempre.
«E quando Allah dirà: “O Gesù, figlio di Maria, hai forse detto alla gente: Prendete me e mia madre come due divinità all’infuori di Allah?”, risponderà: “Gloria a Te!
Come potrei dire ciò di cui non ho il diritto? Se lo avessi detto, Tu certamente lo sapresti, che tu conosci quello che c’è in me e io non conosco quello che c’è in Te. In verità sei il Supremo conoscitore dell’inconoscibile”» (Cor V, 116).
Questa citazione dal Corano può riassumere la prospettiva da cui l’islam guarda alla persona di Cristo, considerato sì un profeta importante, il quarto in ordine di grandezza dopo Abramo, Mosè e Muhammad, ma un semplice uomo. Gesù ha ricevuto da Allah una rivelazione da portare agli uomini, ma questa rivelazione non include la sua divinità. Solo la testimonianza menzognera dei suoi seguaci ha deviato la verità della rivelazione, inducendo la falsa credenza che Gesù sia Dio. Infatti sempre nella stessa sura si trova «Sono certamente miscredenti quelli che dicono: “Allah [la parola in arabo significa Dio] è il Messia figlio di Maria”» (V, 17); e ancora: «Sono certamente miscredenti quelli che dicono: “Allah è il Messia, figlio di Maria!”. Mentre il Messia disse: “O figli di Israele, adorate Allah, mio Signore e vostro Signore”. Quanto a chi attribuisce consimili ad Allah, Allah gli preclude il Paradiso, il suo rifugio sarà il Fuoco: Gli ingiusti non avranno chi li soccorra! Sono certamente miscredenti quelli che dicono: “In verità Allah è uno di tre. Mentre non c’è dio all’infuori del Dio Unico!”» (V, 72-73).
Il Corano menziona Gesù in 15 sure e gli dedica 93 versetti che attestano una grande attenzione nei suoi confronti, ma anche una lettura molto limitativa della sua funzione salvifica. Infatti il Cristo è presentato come il Messia (l’unto) inviato agli ebrei per portare loro una rivelazione che ripristini nella sua integrità quella già consegnata a Mosè ma poi distorta dal popolo d’Israele. È definito come nabi (profeta) e come rasil (inviato) che ha una legge da consegnare agli uomini, il Vangelo (injil); è servo di Dio e come ogni uomo è a Lui sottomesso. Gesù è figlio di Maria, nato da concepimento verginale per volere di Allah, e come tale è definito “spirito di Dio” in quanto l’Onnipotente lo ha insufflato in Maria, il che non significa che sia figlio di Dio. La sua figura è assimilabile a quella di Adamo per le modalità straordinarie della sua nascita e per la sua purezza: è un santo, ha poteri straordinari, compie miracoli ma solo “con il permesso di Allah”. I miracoli sono interpretati come un semplice segno della sua missione profetica e non come un annuncio del Regno di Dio.
Una dimostrazione del suo essere semplice uomo è ulteriormente trovata nelle tentazioni di Gesù a opera di Satana. Anche Gesù è assoggettato alla tentazione, il che non sarebbe possibile se fosse veramente Dio.
La sua rivelazione non è quella definitiva, e infatti Gesù stesso annuncia la futura venuta di Muhammad nella sura LXI al versetto 6 quando si legge «O Figli di Israele, io sono veramente un messaggero di Allah a voi inviato per confermare la Torah che mi ha preceduto, e per annunciarvi un Messaggero che verrà dopo di me, il cui nome sarà “Ahmad”». In questa sura è stravolto il brano evangelico in cui si annuncia la discesa dello Spirito Santo, sostituita dalla futura nascita di Muhammad. Infatti sia nel termine Ahmad sia in Muhammad si rintraccia l’identica radice e lo stesso significato di “molto lodato”. A questo proposito i musulmani fanno riferimento anche a Giovanni 14,16 e 16,7, dove Gesù annuncia il Paraclito, tradotto invece dall’islam in periklytos ovvero “il degno di lode”, quindi il Profeta Muhammad. Infine Gesù non è morto in croce, come affermano i cristiani, ma è stato rapito nel secondo cielo per volere divino: «e dissero: “abbiamo ucciso il Messia Gesù, figlio di Maria, il Messaggero di Allah!”. Invece non l’hanno né ucciso né crocefisso, ma così parve loro. Coloro che sono in discordia a questo proposito restano nel dubbio: non hanno altra scienza e non seguono altro che la congettura. Per certo non lo hanno ucciso ma Allah lo ha elevato fino a Sé”» (IV, 157-158). Qui resterà fino alla fine del mondo («O Gesù, ti porrò un termine e ti eleverò a Me e ti purificherò dai miscredenti. Porrò quelli che ti seguono al di sopra degli infedeli, fino al Giorno della Resurrezione. Tornerete tutti verso di Me e io giudicherò le vostre discordie»: III, 55), quando avrà un nuova missione da assolvere: tornare tra gli uomini e convertire i cristiani al puro islam, quindi morire per poi risorgere come tutti i giusti alla fine dei tempi.
Gesù quindi è una persona straordinaria, santa, giusta, un vero muslim (sottomesso), che ha accettato e compiuto la volontà di Allah durante tutta la sua vita: ma è sempre e solo un uomo.
Resta lontana dal dettato coranico, assolutamente incomprensibile e inaccettabile, la figura del Cristo come Figlio Unigenito, Verbo che conosce il Padre, incarnato, morto e risorto per la salvezza dell’umanità.
GESU' E' DIO
«In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio».
(Giovanni 1, 1).
Dossier: Il Gesù di…
IL TIMONE – N.63 – ANNO IX – Maggio 2007 pag. 44-45