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11.12.2024

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«Guerra di Dio»
31 Gennaio 2014

«Guerra di Dio»

Abbiamo il nuovo Papa, Francesco. È il pastore universale e capo visibile della Chiesa cattolica e noi, che di questa Chiesa, per grazia e senza alcun merito, siamo figli, ringraziamo Dio di avercelo donato e gli assicuriamo filiale devozione e obbedienza.

Di devozione e obbedienza al successore di Pietro c’è bisogno, in tempi difficili come questi. La fede si sta perdendo, e dove ne rimane una traccia è spesso annacquata o ridotta al lumicino. E senza la fede – si legge nella Lettera agli Ebrei – è impossibile piacere a Dio. E se non si “piace a Dio”, si rischia l’inferno. Qui sta il dramma.
È una verità dimenticata, purtroppo. Ma non è la sola sprofondata nell’abisso dell’oblio.
Un’altra, terribile e forte, fu indicata dall’allora cardinal Bergoglio nel 2010, quando nella sua patria, l’Argentina, stava per essere legalizzato (cosa che poi accadde) il “matrimonio” omosessuale. Scrivendo alle suore contemplative di alcuni conventi per chiedere preghiere, egli parlò espressamente di guerra. E ricordò che era in corso un tentativo di distruggere il «disegno di Dio», messo in opera dal «padre della menzogna», dal demonio.
Una guerra, dunque. Per di più scatenata dal demonio. Che Dio, però, aveva in qualche modo “fatta sua”, secondo il cardinale, che scriveva proprio di una «guerra di Dio».
Chi, oggi, ricorda e utilizza più questo linguaggio? Chi pensa e crede più a queste cose? Chi legge più la storia con queste categorie tipicamente cristiane? Tornano in mente le parole che la Sacra Scrittura rivela essere state pronunciate da Dio e rivolte a satana: «Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe; questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno» (Gn 3,14-15).
Sul Timone abbiamo scritto molte volte che in questa guerra la posta in gioco è la vita eterna. Richiamandosi a santa Teresina, Bergoglio ricordava le «armi invincibili» che dobbiamo utilizzare: «preghiera e sacrificio».
Non ci tireremo indietro, qui al Timone. I nostri lettori lo sanno. Per loro, facciamo celebrare cinque SS Messe alla settimana (e questa è «preghiera» certamente gradita a Dio). E per i «sacrifici»? Oh, questi non mancano e ciascuno vive i suoi. Io, però, oso chiederne ancora uno a quanti ci seguono: donate un abbonamento del Timone ad un amico. So che vi costa, so che è un bel sacrificio, so che a Natale – a simile richiesta – oltre 500 di voi hanno risposto.
Tutto questo lo so e tutti ringrazio. Ma stiamo combattendo la «guerra di Dio», cari amici, e il Timone è un’arma preziosa. Voi lo sperimentate. Allora, tutti insieme, diamo una mano a renderla più potente.

 

IL 5 PER MILLE A FAVORE DEL TIMONE

 

 

Cari lettori,
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Ricordiamo agli abbonati e ai lettori che ogni settimana dell’intero anno 2013 verranno celebrate cinque SS Messe per loro e le loro intenzioni. È questo il nostro modo di ringraziarli per l’attenzione con la quale seguono il Timone.

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IL TIMONE n. 122 – Anno XV – Aprile 2013 – pag. 3
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