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11.12.2024

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Hanno scritto… hanno detto
31 Gennaio 2014

Hanno scritto… hanno detto

 

Il Timone n. 6 – anno 2000 –

 

“Non esiste alcun teorema di matematica che neghi l'esistenza di Dio. Né esiste alcuna scoperta scientifica che neghi Dio. Pertanto, attraverso l'uso più rigoroso della Ragione, e lavorando nell'ipotesi che non esista il Trascendente, si arriva a un risultato chiarissimo: né la Logica Matematica né la Scienza permettono di concludere che Dio non esiste. Non è quindi corretto dire che l'Ateismo ha come fondamento le grandi conquiste della Logica Matematica e della Scienza”. (Antonino Zichichi, Perché io credo in Colui che ha fatto il mondo, il Saggiatore, Milano 1999, p. 156).

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“Il nostro ‘leit-motiv’ dev'essere quello secondo cui, per l'ordinamento temporale dell'Occidente, fuori della Chiesa non c'è salvezza. La Civiltà cattolica, apostolica, romana, nella sua integrità, nella sua assolutezza e minuziosità, ecco quello che dobbiamo desiderare. Il fallimento degli ideali politici, sociali e culturali intermedi è evidente. Non ci si arresta nel cammino verso Dio: fermarsi è retrocedere, fermarsi è fare il gioco della confusione. Noi solo una cosa amiamo: il Cattolicesimo integrale”.
(Plinio Correo de Oliveira, cit. in Roberto De Mattei, Il crociato del secolo XX. Plinio Correo de Oliveira, Piemme, Casale Mon.to (AL) 1996, pp. 149-150).

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Nel Medioevo, e per la prima volta nella storia del mondo, si era assistito, sotto l'influenza del cristianesimo, alla completa scomparsa della schiavitù, ed anche alla parziale e progressiva scomparsa di quella forma molto attenuata di servitù che viene chiamata servaggio – radicalmente differente peraltro dall'antica schiavitù – in quanto vedeva nel servo una persona, mentre lo schiavo antico non era mai considerato se non come una cosa, alla quale si negavano tutti i diritti essenziali della persona come il matrimonio e la famiglia".
(Regine Pernoud, Luce del Medioevo, Volpe,  Roma 1978, p. 18).

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Si vedano le cronistorie delle magnifiche gesta garibaldine nei paesini del Lazio, come quella pubblicata da Paolo Mencacci. Ebbene: quando i garibaldini arrivavano in questi piccoli paesi, entravano nelle chiese, spaccavano panche, rubavano arredi, violentavano, deridevano e vessavano le persone. Erano briganti! Altro che eroi". (Angela Pellicciari, cit. in Giacomo Scanzi, Garibaldi e i cattolici, un incontro mancato?, Avvenire, 5.11.1999).

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Ciò che primariamente colpisce nel magistero di Gesù è la straordinaria chiarezza di idee. Tutto è lucidamente enunciato senza ambiguità o tentennamenti. Le esitazioni, il rifugio nel soggettivismo, le formule dubitative ("forse", "secondo me", "mi parrebbe"), così frequenti nel nostro dire, non si incontrano mai nei suoi discorsi, dai quali sono lontanissimi i vezzi, le civetterie, l'apparente arrendevolezza del «pensiero debole»". (Card. Giacomo Biffi, L'anno 2000, identikit del Festeggiato, Elledici, Leumann (TO) 1999, p.19).  

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I cattocomunisti sono quella porzione del popolo cattolico che è convinta di doversi inginocchiare dinanzi al mondo. Appiattiti sulle idee di volta in volta mondane, malgrado tutto convinti che la verità non sia quella indicata da sempre dalla Chiesa, quanto quella che nasce dal confronto dialettico delle opinioni, sono ossessionati dal desiderio di convergere verso le cosiddette forze del progresso. In religione confondono l'apostolato con l'integralismo e provano una sconfinata simpatia per chi ha abbandonato ogni credenza nel soprannaturale; in politica provano un'attrazione fatale verso le sinistre convinti che la democratizzazione delle sinistre è il passo decisivo verso il Paradiso Terrestre. Come sta accadendo anche oggi". (Rino Cammilleri, in Paolo Pugni, Rino Cammilleri: elogio del Sillabo, Studi Cattolici, n. 412, giugno 1995, p. 397).

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I crimini stalinisti. Perché  tornarci sopra? Come se non fossimo sul punto di parlare di un sistema capace di uccidere in un giorno più esseri umani di quanti l'Inquisizione ne abbia uccisi in tre secoli. Ricordatevi la nota di Stalin che condannava a morte seimila persone con un tratto di penna; l'inquisizione non era riuscita a ucciderne che cinquemila in trecento anni". (Vladimir Bukovskij, cit. in Antoine Wenger, La persecuzione dei cattolici in Russia. Gli uomini, i processi, lo sterminio. Dagli archivi del KGB, San Paolo, Cinisello B.mo (MI) 1999, IV di copertina).

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Quale religione può offrire a Dio un sacrificio di valore inarrivabile e insostituibile in ogni momento del giorno e della notte a tutte le latitudini, qual è il sacrificio di Gesù su tutti gli altari del mondo? Infatti ogni giorno, ad ogni ora, in ogni luogo, vengono celebrate innumerevoli Messe, con la partecipazione d'innumerevoli fedeli, e la Messa è il sacrificio incruento di Cristo. Quale religione offre ai suoi fedeli la possibilità di un'intima unione con il loro Dio, qual è quella della Comunione eucaristica, in cui è presente Gesù, il quale dichiara: «Ecco io sono con voi tutti i giorni fino aila fine del mondo» (Mt 28,20)?".
(Anna Maria Cenci, Perché non tutte le religioni sono uguali, Centro Editoriale Cattolico Carroccio, Vigodarzere (PD) 1992, p. 95).

TIMONE – N.6 – ANNO II – Marzo/Aprile 2000 – pag. 19

 

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