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13.12.2024

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Hanno scritto… hanno detto…
31 Gennaio 2014

Hanno scritto… hanno detto…

 

Il Timone n. 48 – anno 2005 –

 

«Quando oggi nelle discussioni della cristianità ci si riferisce al “Concilio”, bisogna appurare bene che il riferimento sia in effetti ai decreti canonicamente approvati nell’assemblea sinodale. Bisogna in pratica saper distinguere accuratamente tra il “Concilio” e il postconcilio: il primo va accolto con fede e cordialità; il secondo chiede di essere valutato alla luce del primo; anzi alla luce dell’insegnamento rivelato come è proposto da tutto il magistero infallibile della Chiesa lungo l’intera sua storia, perché non si presenti come autentica e vincolante un’ideologia postconciliare che non ha alcuna garanzia da parte dello “Spirito di verità”».
(Giacomo Biffi, L’enigma della storia e l’avvenimento ecclesiale. Corso inusuale di catechesi/2, p. 102).
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«Il Vangelo non è altro che un manuale di manutenzione di noi stessi. Se uno comprasse una lavatrice elettronica ma si ostinasse a non seguire le istruzioni accluse, non laverebbe nulla e finirebbe con lo scassare l’elettrodomestico. Noi siamo fatti “a immagine e somiglianza” di Dio, il quale sa bene come siamo stati costruiti: ci ha fatti lui. Ebbene, Cristo (che è lui) ci ha portati il manuale d’uso di noi stessi: chi lo segue, sviluppa al massimo grado il suo personale schema progettuale (pensiamo alle opere incredibili messe in piedi da un don Bosco o agli strepitosi miracoli di un Padre Pio) e si trova in pole position quando è l’ora di entrare nell’eternità. Chi non lo fa, ma per pigrizia o incredulità segue le sue inclinazioni (distorte dal peccato originale) all’egoismo, non solo non “matura” ma fa danno a sé e agli altri e, infine, “marcisce”.
(Rino Cammilleri, Il Kattolico/2, p. 191).
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«Le prime vittime dei forni crematori di Hitler non sono stati gli zingari, né gli ebrei, ma dei cittadini tedeschi “di pura razza ariana” che avevano la colpa di essere ammalati, di essere reduci mutilati della Grande guerra 1914-1918, di essere insomma dei soggetti per i quali la morte indotta era una soluzione pietosa, secondo Hitler e secondo i medici che avevano accettato questa proposta.
Era dunque meglio morire ed essere soppressi, che vivere in quelle condizioni. Le stesse parole che i fautori moderni dell’eutanasia esibiscono ogni volta che si riaccende il dibattito pubblico sull’argomento».
(Mario Palmaro, in Giuseppe Garrone [a cura di], Dall’aborto all’eutanasia, pp. 29-30).
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«Santificarsi, santificando il nome di Dio, perché la felicità dell’uomo segue la gloria di Dio; la segue immediatamente perché la felicità è unita, come fine, all’onore di Dio. Per la santificazione del nome di Dio e l’avvento del suo regno bisogna seguire una via. Ma come posso seguirla, se non conosco ciò che mi conduce ad essa? Ora, la Santa Scrittura mi dice che le vie di Dio non sono altro che la divina volontà (cfr. Sal 103,7). È la volontà di Dio che mi traccia la via. Essa mi indica dove debbo passare, ciò che debbo fare, ricevere, evitare, respingere per santificare il nome di Dio ed entrare nel suo regno».
(Francois Pollien, Cristianesimo interiore. Amore e contemplazione di Dio, p. 27).
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«La Madonna a Civitavecchia piange il sangue di suo Figlio. Così dicono i messaggi per quanto è trapelato. La Madonna a Civitavecchia è preoccupata per la famiglia, la Chiesa e il mondo, in definitiva per ogni uomo a cui guarda come a un figlio. La Madonna a Civitavecchia ha anche profetizzato e messo in guardia dai progetti di Satana che, in particolare, sembrerebbe accanirsi sulla famiglia, Chiesa domestica, e il Papa, perno della Chiesa universale. C’è da preoccuparsi? Nel modo giusto, perché la Madre del Cielo non viene a spaventare – il castigo di Dio non è annientamento dell’uomo –, ma viene a far leva sulle coscienze con i messaggi, le profezie, i segni e le sue apparizioni. C’è sempre nella sua azione una finalità positiva e ottimista».
(Riccardo Caniato, «La Madonna si fa la strada». Civitavecchia nel tempo di Maria, p. 374).
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«L’incantesimo del Natale, il suo fascino straordinario, la magia di quei giorni, non sono un’invenzione della Chiesa, di teologi o di grandi catechisti o di liturgisti, né sono un ritrovamento pastorale di vescovi o di straordinari apostoli o missionari. La magia del favoloso clima natalizio è stata elaborata e creata dalla Madre di Gesù, ed è stata Lei a comunicarla e a donarla e Maria lo ha fatto a causa della stupefacente sorpresa di Dio, che l’aveva inondata e che l’amava. È così: Dio l’ha sorpresa di gioia e di allegria e Lei lo ha percepito e voluto con tutto il suo cuore; ed ora, nel Natale, lo regala a noi e per sempre: nuovo ogni anno, ogni anno Natale».
(Mario Marini, Gesù di Nazaret il Signore, pp. 12-13).

 

 

IL TIMONE – N. 48 – ANNO VII – Dicembre 2005 – pag. 34
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