Il Timone n. 110 – anno 2012 –
«È chiaro che la Penitenza, messa generosamente in atto, ha il potere di espiazione e di purificazione dalle colpe commesse, neutralizzando quindi i meritati castighi. La Madonna, a Fatima, spiegò e raccomandò ai tre pastorelli la Preghiera e la Penitenza per la conversione e salvezza degli uomini peccatori (…). Orbene, è impossibile oggi misurare quanta penitenza sarebbe necessaria a tutti e in tutto, di fronte allo scenario planetario raccapricciante e allucinante per le attuali rovine devastanti nei riguardi di Dio (ateismo/idolatria/massoneria), della vita (aborto/contraccezione), delle religioni (sincretismo), della famiglia cristiana (divorzio/convivenze), dei giovani (libertinismo/droghe), della Chiesa (confusioni/divisioni), della pace (terrorismo/guerre), dellafede (New age), della morale( edonismo/pansessualismo) della giustizia (sperequazioni/ sfruttamenti), dell’economia (tracolli finanziari) e così via, di seguito. Ma dove si trova mai, oggi, la volontà di fare “penitenza” per queste micidiali rovine planetarie?».
(P. Stefano M. Manelli, La Mariologia, in Fides Catholica. Rivista di apologetica teologica, Anno VI, 2-2011, p. 165).
«Anche se non lo sai o non lo vedi, appartieni alla più illustre e numerosa famiglia che puoi immaginare. Ti sono compagni: il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo che, come dice l’evangelista Giovanni (14,23), “abitano dentro di noi”; Maria e Giuseppe; gli Apostoli, i Martiri, i Santi… che sono milioni; il tuo Angelo custode; gli Angeli, gli Arcangeli, i Cherubini, i Serafini, i Troni, le Dominazioni… che sono miriadi; i parenti e gli amici, che sono o in Paradiso o in Purgatorio, con i quali non c’è interruzione di rapporti (non sono degli assenti, ma degli invisibili!); l’immensa famiglia dei cristiani di ieri e di oggi, sparsi per tutta la terra; la grande famiglia umana, e soprattutto le membra di quell’unico corpo che è formato da tutti i battezzati, che ha come capo Gesù!».
(Novello Pederzini, La solitudine: come accettarla, come viverla, come cercarla, p. 134).
«Le lezioni della storia mostrano che le rivoluzioni politiche sopprimono le ingiustizie e, contemporaneamente, senza averlo voluto e, magari, senza neppure accorgersene, prima di molto tempo, ne creano di più pesanti. L’esperienza cristiana indica che la sola rivoluzione da fare è interiore e personale e che il resto è dato in sovrappiù (cosa che non significa incrociare le braccia). È per questo che la sinistra, visceralmente, non ama molto le lezioni della storia né l’esperienza cristiana, che sono le sole cose che ne limitano il reclutamento. Ma con una efficacia incerta». (Jean Madiran, La destra e la sinistra, p. 44).
«Sì, le radici dell’Europa sono cristiane. Meglio ancora, sono “Cristiche”! perché il cristianesimo nasce dalla divina Persona di Gesù Cristo che, con la sua presenza tra noi nella Chiesa Cattolica, ha per venti secoli suscitato Martiri, Monaci, Università, Scienziati, Ospedali, Artisti, Santi… e quant’altro di vero, di bello e di buono esiste nel mondo. Come è allora possibile tollerare che i difensori delle cosiddette “false radici” (oltre a brillare per una ignoranza supina della storia) di fatto si pongano con prepotenza contro la realizzazione di un’Europa che sarà felice solo se crescerà nello sviluppo delle sue radici cristiane?».
(Don Massimo Astrua, Europa dove vai?, p. 96).
«Nei giorni del Natale sono stato a Torino dal fratello Mario e parlando con i familiari dicevo che nel 2012 si svolgerà a Roma, in ottobre, il Sinodo generale sulla “Nuova Evangelizzazione” dei popoli cristiani, quindi anche della nostra Italia. E chiedevo, per sentire i pareri di laici credenti e praticanti: “Cosa pensate si debba fare per contribuire a riportare la fede e la pratica della vita cristiana nel popolo italiano?”. La prima risposta della nipote Chiara ha spiazzato un po’ tutti, me compreso: “Secondo me, bisogna anzitutto pregare di più. Poi anche tutto il resto, ma l’obiettivo di rievangelizzare i nostri compatrioti è così superiore non solo alle nostre forze, ma alla nostra stessa fantasia, che ci sentiamo tutti impotenti. Ma Dio sa come si può fare e può realizzare questo ideale. Per cui bisogna pregare molto”».
(P. Piero Gheddo, Se il problema è la fede, ci vuole la preghiera, in La Bussola Quotidiana, 3/1/2012).
IL TIMONE N. 110 – ANNO XIV – Febbraio 2012 – pag. 34
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