Il Timone n. 107 – anno 2011 –
a cura di Giovanni De Marchi, Paolo De Marchi, Salvatore Mussari
IL PAPÁ DI GIOVANNA
di Pupi Avati – con Silvio Orlando, Francesca Neri, Ezio Greggio – drammatico – Italia – 2008 – 104’
Bologna 1938. Un’adolescente bruttina e insicura, che il padre – professore di arte al liceo – protegge in modo oppressivo, tanto da soffocarne la crescita, si tormenta per il tradimento della madre e finisce in manicomio per aver ucciso, per gelosia, una compagna di classe. Ancora una volta Pupi Avati fa centro, costruendo con delicatezza e affettuosa partecipazione un dramma familiare e ambientandolo nel contesto dei drammi nazionali dell’ultimo fascismo, della guerra, della guerra civile e del dopoguerra. Ma forse, questa volta, viene eccessivamente premuto il pedale della malinconia, sicchè un clima di insistita desolazione pervade il film, che in sé è un piccolo gioiello, ma che stringe il cuore e in certo qual modo non lascia scampo all’emozionato spettatore (e non basta certo l’ottimismo della frase finale a risollevarne il morale). Splendido Silvio Orlando e inaspettatamente efficace per sobrietà e misura Ezio Greggio. (Paolo De Marchi)
Voto 7 – Cineforum** – Età >16 On
INNAMORARSI A MANHATTAN
di Mark Levin, con Christian Josh Hutcherson, Charlie Ray, Bradley Whitford – commedia – USA – 2005 – 90’
Un ragazzino undicenne scopre “improvvisamente” che al mondo esistono anche le ragazze, e si “innamora” perdutamente di una simpatica coetanea. Ovviamente non è vero amore, ma sono interessanti e divertenti le sue riflessioni sull’amicizia e sulle scoperte che sta inaspettatamente facendo. Gradevole commediola, garbata e ricca di spunti, capace di affrontare un tema delicato con sensibilità e tenerezza e, sorprendentemente, senza particolari cadute di gusto. Non sarà un capolavoro di approfondimento psicologico, ma si lascia vedere con il sorriso sulle labbra. (Giovanni De Marchi)
Voto 6,5 – Cineforum ** – Età >11 – ON
Londra. Una ragazzina indiana, fanatica di Beckham, gioca a calcio con grande successo e fa carriera, all’insaputa della famiglia, rigida custode delle tradizioni. Commedia al femminile, piacevole e divertente, che si sviluppa con garbo e levità sui contrasti etnici e sulle tensioni adolescenziali. Qualche sottile ambiguità non nuoce troppo e passa quasi inavvertita. (Paolo De Marchi)
IL TIMONE N. 107 – ANNO XIII – Novembre 2011 – pag. 63
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